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Foggia spegne le luci per “l’ora della terra”

Anche il Comune aderisce all’iniziativa mondiale, su invito del WWF

"Un’ora di buio per accendere il nostro futuro" è l'invito che il WWF rivolge con Earth Hour - l'Ora della Terra, la più grande mobilitazione globale dei cittadini e delle comunità di tutto il Pianeta per la lotta al cambiamento climatico che celebra i 10 anni dalla sua prima edizione del 2007 svoltasi a Sidney.

C’E’ ANCHE FOGGIA, MA NON LA SUA PROVINCIA. Le luci si spegneranno per un’ora anche quest’anno: dalle ore 20.30 alle 21.30, attraverso tutti i fusi orari, dal Pacifico alle coste atlantiche. E quest'anno, anche il comune di Foggia, ha accolto l'invito rivolto dal WWF Foggia e ha aderito all'iniziativa con lo spegnimento delle luci esterne del Teatro Comunale Umberto Giordano, il 25 marzo dalle 20.30 alle 21,30. “Purtroppo – evidenzia il WWF Foggia – altre adesioni non si sono avute da parte dei comuni della Provincia”.

UNA GRANDE ORA DI BUIO CONDIVISO. Una grande mobilitazione che unirà milioni di persone in un’ora di buio condivisa che, per 24 ore, farà il giro della Terra. Nel 2016 ben 178 paesi parteciparono spegnendo le principali icone mondiali come l’Opera House di Sydney, il Cristo Redentore a Rio de Janeiro, la Torre Eiffel, il Ponte sul Bosforo. “Il 2016 – fa sapere il WWF – si è chiuso come l’anno più caldo da quando esistono le registrazioni scientifiche. Per l’Artico l’incremento è stato di 2°c. Inoltre la concentrazione di CO2 nella composizione chimica dell’atmosfera ha raggiunto le 400 parti per milione (ppm) mentre in epoca pre industriale la concentrazione era di 280 ppm”.

I CAMBIAMENTI CLIMATICI. Il recente studio dell’ENEA – si legge ancora sul comunicato – sull’innalzamento del Mar Mediterraneo stima nei prossimi 100 anni un’accelerazione netta dell’innalzamento che, ad esempio, nel nord adriatico potrebbe giungere a valori compresi tra 90 e 140 centimetri. Tra il 2016 e il 2017 si sono registrate molte anomalie e temperature record: in Australia, ad esempio, si è appena conclusa un’estate “arrabbiata” caratterizzata da ondate di calore, incendi e alluvioni, con temperature record in alcune aree vicine ai 50°C. Gli eventi legati al cambiamento climatico diventano quindi sempre più evidenti e preoccupanti, ma siamo in tempo per evitare che sconvolga gli ecosistemi, le specie e la vita di milioni di persone e delle future generazioni: bisogna azzerare le emissioni di gas serra e scegliere le tecnologie del futuro, quelle rinnovabili ed efficienti.

di Redazione 


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