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Foggia, uno sportello di ascolto con “Il cuore”

Il prossimo lunedì 17 febbraio alle ore 17, partirà un nuovo “Sportello Pedagogico clinico e di ascolto” tenuto dalla pedagogista clinica, la dr.ssa Filomena Arena, che sarà rivolto a studenti, genitori, docenti, operatori del settore educativo, e sarà attivo dal 20 febbraio prossimo, tutti i giovedì dalle 16 alle 18.

LA SEDE. Annunciato dal presidente pro-tempore dell’associazione di volontariato Il Cuore Foggia, Iolanda Figurella, lo sportello sarà ubicato nei locali della stessa associazione, in via Ugo La Malfa 8/a, presso l’ex scuola Chiara Lubich. “Il Cuore Foggia”, presente in tutta la provincia, in numerose strutture Asl e private, è attiva con oltre 160 Clown dottori formati.

LA RELAZIONE DI AIUTO. «Con l’apertura dello sportello», spiegano gli organizzatori, «si intende promuovere una relazione di aiuto e di ascolto rivolta alle persone che vivono una situazione di disagio o di difficoltà, con l’obiettivo di garantire, attraverso strategie educative, il benessere globale, anche creando un collegamento con le risorse presenti sul territorio». Il servizio si svilupperà attraverso tre tappe: accoglienza della richiesta, accertamento e chiarificazione del bisogno, proposte di interventi mirati.

LE ATTENZIONI. Le tematiche affrontate saranno: adattamento al contesto (come ad esempio relazioni con i compagni di classe e/o con gli insegnanti), autostima e sicurezza, disagio legato ad eventi specifici come malattie e lutti, gestione dello stress e dell’ansia, interculturalità, processi di comunicazione utili a favorire la relazione genitore-figli, relazioni sociali, processo di formazione dell’identità, relazione con il proprio corpo in crescita, supporto del ruolo educativo di genitori e insegnanti, sostegno nella relazione docente-alunno-genitore, difficoltà scolastiche, motivazione allo studio, orientamento scolastico, demotivazione e rifiuto scolastico.

L’ACCOGLIENZA. Obbiettivi specifici dello sportello sono quello di favorire uno spazio di accoglienza in cui la persona possa sentirsi libera di esprimere i propri disagi all’interno di una relazione di aiuto; promuovere il dialogo scuola famiglia; facilitare l’accoglienza e l’ascolto di bambini e adolescenti; offrire ai docenti un luogo di accoglienza e di confronto dei problemi e delle difficoltà che possono incontrarsi nello svolgimento del proprio ruolo, nel rapporto con gli alunni e nelle relazioni con i genitori; svolgere attività di mediazione intergenerazionale; programmare e realizzare specifici interventi sui bisogni della persona.

di Redazione 


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