"Considerevoli e ingiustificati tagli": stato di agitazione dei lavoratori Ataf
Proclamato da Filt Cgil e Faisa Cisal
Le organizzazioni sindacali FILT CGIL e FAISA CISAL FOGGIA hanno proclamato lo stato di agitazione per tutto il personale di A.T.A.F. S.p.A.. La decisione arriva in risposta a quelli che i sindacati definiscono "considerevoli e ingiustificati tagli" al servizio di Trasporto Pubblico Locale operati dal Comune di Foggia.
Secondo i sindacati, la scelta dell'amministrazione comunale di ridurre il servizio, in seguito all'approvazione di un addendum contrattuale, è "del tutto incomprensibile". Questa mossa appare particolarmente contraddittoria in un momento in cui la città si sta espandendo, come dimostrato dalla recente apertura dell'asse viario "Orbitale", che richiede una maggiore copertura delle aree urbane. A peggiorare la situazione, le riduzioni economiche si aggiungono a un taglio di circa 400.000 euro già subito dal servizio scuolabus.
Le criticità non si fermano qui. I sindacati denunciano una grave carenza di personale: nonostante una graduatoria di 200 operatori di esercizio idonei, l'azienda è costretta a sopprimere quotidianamente numerose corse. Una situazione destinata a peggiorare con i prossimi pensionamenti previsti entro la fine dell'anno.
A tutto ciò si aggiungono le difficoltà nel rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale di II livello, con trattative ferme per mancanza di fondi. Le organizzazioni sindacali paventano il rischio concreto di una "decurtazione economica diretta sugli stipendi dei lavoratori", che minerebbe la serenità e la produttività dell'intero contesto lavorativo.
Per queste ragioni, le Segreterie Provinciali hanno chiesto l'apertura immediata della prima fase delle procedure di raffreddamento e conciliazione, specificando che l'incontro debba avvenire presso l'Ente proprietario, "alla presenza della Sindaca".
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.