Aveva una forma poligonale e il tetto terminante a punta, si trovava sin dal 1912 in Piazza Prefettura che oggi è Piazza XX Settembre, ed era gestito dallo stesso proprietario, signor De Marco Oronzo, che dopo qualche anno, per dispiaceri con un notabile della città, fu stroncato da collasso cardiaco. E' il Chiosco di Angiuline u ‘ngegne, protagonista del nuovo racconto di Ettore Braglia su Foggia nel passato.
LA CORTE. Continuò a gestire il chiosco la moglie, signora Filolongo Angela che si affermò subito per la squisitezza con cui preparava le bibite.
Oltre all'acqua mista al caffè e all'amarena, le sue specialità erano la cedrata, l'aranciata e l'orzata e, per degustarle intere famiglie, specialmente nei giorni festivi, partivano dai rioni più lontani della città e raggiungevano il suo chiosco che era situato proprio davanti alla farmacia di don Carluccio Leone. Alla signora Angela, che da tutti era chiamata "Angiuline 'u 'ngegne ('ngegne = chiosco), molti avventori facevano la corte. Ma quella più assidua le veniva fatta da un certo Gaetano Catalano, proprietario di una carrozza trainata da quattro cavalli per il trasporto dei defunti, di molte case e di una grande taverna che si trovava dove oggi sorge il Palazzo del Governo: tutti i giorni - e più volte al giorno - mandava un certo "Francische", suo fiduciario e stalliere, per rinnovare le sue offerte amorose. "Angiuline", però, si è sempre sentita legata a suo marito, non si è mai lasciata convincere e ha continuato a vivere sola e col suo lavoro.
I TRASFERIMENTI. Il chiosco, negli anni in cui il podestà della nostra città era l'avv. Alberto Perrone, per esigenze urbanistiche venne demolito. E così la proprietaria fu costretta ad acquistare quello di "Catenille", che si trovava all'angolo tra Corso Garibaldi e Via Scopari.
Ma anche questo subì la sorte di quello precedente e quindi ne costruì un altro accanto alla Chiesa di San Francesco Saverio, per poi trasferirsi accanto alla Cattedrale, davanti all'arco di Via Campanile. Infine, vicino al mercato Ginnetto, dove però subì il furto di tutte le attrezzature e pertanto si ritirò dal commercio.
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