"Darwin", l'autismo sale sul palco: l'elogio della stranezza da (ri)scoprire come normalità
L'elogio della stranezza, da (ri)scoprire come normalità. L'autismo sale sul palco. Lo ha fatto per due giorni - in quattro appuntamenti, tutti sold out -, al Teatro dei Limoni. Da una parte, lo spettacolo - scritto da Christian Di Furia e diretto da Roberto Moretto -, dall'altra l'impegno quotidiano e concreto, rappresentato da associazioni come iFun, partner nella produzione. Poco prima che si spengano le luci, è proprio il presidente Maurizio Alloggio, a rendere al meglio il senso di un weekend tra arte e disabilità: "Perchè un'associazione di genitori con figli autistici produce uno spettacolo teatrale che parla anche di noi? Perchè facciamo promozione sociale. E cultura. E amore". Concetti che escono dal palco e invadono, per un'oretta, la sala di vico Giardino. L'auspicio è che quei messaggi siano tornati a casa con il pubblico. Perché è uno spettacolo di teatro per famiglie e in platea ci sono bambini - accompagnati dai genitori - ma anche quei ragazzi "strani" che si rispecchiano in Darwin, il vero protagonista dell'opera di Di Furia.
LA TRAMA. Darwin è un "cucciolo pericoloso", di colore blu che cambia forma in base a un'emozione: quando ha paura rimpicciolisce fino a diventare una gelatina, se è felice diventa grandissimo. Viveva in un CRCSCNC, un Centro di Ricerca Cose Strane Che Non Capiamo, un centro in cui lo Stato tiene chiuse tutte quelle creature ritenute anormali, "strane, estranee, straniere". Darwin, però, approfitta di un blackout per scappare e rifugiarsi in quello che si rivela essere un laboratorio di chimica. A lavorare in quel luogo ci sono le dottoresse Clora e Tania (Meggie Salice e Paola Capuano). Le due conducono una ricerca all'avanguardia sulla sonificazione, cioè la possibilità di convertire in suoni le persone. Ammaliato dalla musica che fanno alcuni esseri umani, specie i bambini, Darwin esce allo scoperto e fa presto amicizia con Clora e Tania. Ma un problema si staglia all'orizzonte: l'Esercito sa che Darwin, registrato come pericoloso, si nasconde proprio nel laboratorio di chimica. Clora e Tania si ritrovano di colpo a dover fronteggiare un esercito di militari per difendere Darwin. Eppure nella difficoltà più estrema le due dottoresse trovano un aiuto inaspettato: un'altra creatura era nascosta nel laboratorio, il suo nome è Pachamama (Francesca De Sandoli), ed è lì proprio perché c'è anche Darwin.
DARWIN SONO ANCHE IO. Il lieto fine non si fa attendere. Clora e Tania sono dei Basaglia del Terzo Millennio e perfino il presidente della Repubblica chiama per complimentarsi: il loro impegno è stato utile per chiudere quei CRCSCNC, perchè di stranezze che non capiamo ne è pieno il mondo e noi siamo una di quelle. I ragazzi di iFun tornano protagonisti sul palco, partecipando attivamente e lasciando il proprio saluto nel video finale curato dalla post-produzione della JrStudio. Ma dalla sala non si esce con la tenera lacrima di compassione, bensì con una convinzione: "Darwin sono anche io".
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