Il Sud, dai Borbone ai Savoia: Alessandro Romano a Foggia racconta una storia "non conforme"
Evento organizzato dall'Associazione Culturale "Terra di Capitanata"
La nascita dello Stato Italiano: un processo unitario condiviso o un'annessione forzata e imposta dalle armi? Unificazione o conquista? Cosa è davvero successo nel 1861? E il Sud, era davvero il paese arretrato che spesso viene dipinto o ha perso terreno proprio dopo questo sofferto processo unitario? Interrogativi che verranno affrontati nell'evento in programma stasera, venerdì 10 maggio, alle ore 21 presso il Teatro Regio di Capitanata (via Guglielmi). A illustrare "una storia non conforme a quanto, molto sbrigativamente, raccontano i libri di storia nelle scuole del Paese" è un'ospite d'eccezione: Alessandro Romano.
IL RELATORE. Già funzionario del Ministero degli Interni, Romano ha a lungo visitato, studiato e rovistato negli archivi di tutta Italia, reperendo in quattro decenni una mole tale di materiale da renderlo uno dei più singolari e importanti ricercatori "indipendenti" del periodo storico a cavallo dell'Unità d'Italia. Ciò che ha da raccontare non lascia mai indifferenti, quale che siano le convinzioni personali su quel momento fondamentale della storia del Paese, fondativo per esso e vero "punto di non ritorno" che chiude la storia quasi millenaria delle entità nazionali siciliana e "napolitana".
L'evento è organizzato dall'Associazione Culturale "Terra di Capitanata". La serata sarà dedicata alla memoria di Giovanni Palmulli, co-fondatore dell'associazione e instancabile ricercatore storico , promotore e animatore culturale, grandissimo cultore di storia e cultura foggiana, mancato la settimana scorsa (Info per l'evento: 3475105810).
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