Foggia terzultima per Qualità della Vita ma ultima nel lavoro, Gelsomino: “Non dobbiamo restare indietro”
L’analisi del vertice della Camera di Commercio
“C’è sempre un forte rammarico nel momento in cui vengono pubblicati i rapporti sulla qualità della vita nelle province italiane, e quello appena fornito ci vede avanzare di due posizioni, non più ultimi, ma terzultimi. Tuttavia, Foggia si assesta al centocinquesimo posto, risultando fanalino di coda per sicurezza, lavoro e formazione”.
QUINDICI POSTI IN MENO. È il Presidente della Camera di Commercio di Foggia, Damiano Gelsomino, a commentare dal punto di vista più vicino all’istituzione che rappresenta la classifica delle città italiane più vivibili aggiornata al 2021 e realizzata da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni. La Capitanata sale di due posizioni – era ultima nel 2020, è terzultima quest’anno – ma dal punto di vista degli affari e del lavoro ha perso ben quindici caselle (come notato da Gelsomino), scivolando dal novantaduesimo all’ultimo posto. Effetto simile anche per quanto concerne la sicurezza e il comparto istruzione e formazione, rispettivamente calate dal posto 102 al 107 e dal 94 all’ultimo.
SALGONO BARI E FOGGIA. Ambiente, disagio sociale e personale, istruzione, capitale umano, popolazione, reddito e ricchezza, sistema salute e tempo libero: questi gli altri criteri toccati dalla ricerca in cui Foggia è 105esima, collocata nel gruppo 4, quello delle insufficienze, con un punteggio pari a 168,52 – peggio hanno fatto solo Napoli con 162,56 e Crotone con 0 punti. Un verdetto che premia il Nord – sono settentrionali le prime cinque città in cui si vive meglio, con Parma al primo posto – e tira giù tutte le province pugliesi tranne, appunto, Capitanata e Bari, quest’ultima ottantaseiesima rispetto all’ottantottesimo posto dello scorso anno.
15 POSTI IN 30 ANNI. “Abbiamo di fronte a noi una sfida, quella del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha continuato ancora il vertice della Camera di Commercio di Capitanata – che deve essere usato soprattutto per creare opportunità, infrastrutture e occasioni di crescita. Non possiamo continuare a restare indietro: in 30 anni abbiamo perso 15 posizioni, come certifica lo studio del quotidiano economico. Le metropoli, quelle che un tempo erano viste come luoghi dove si viveva male, oggi, le troviamo ai vertici delle classifiche”. Una considerazione in cui spicca il balzo in classifica di una città come Milano che, dal quarantacinquesimo posto dello scorso anno, è balzata al quinto posto, dietro solo Bologna, Bolzano, Trento e Parma.
MOTO DI ORGOGLIO. “Prima ancora che da rappresentante del mondo produttivo della provincia, lo dico da imprenditore: un moto di orgoglio deve crescere sul territorio. Tra le province pugliesi – fa notare nel finale Gelsomino, provando a vedere il cosiddetto bicchiere mezzo pieno – siamo, insieme a Bari, quella che è avanzata nella classifica recuperando due posizioni, così come il capoluogo regionale. È una spinta, un piccolo segnale a cui dobbiamo dare positività. Abbiamo capacità, potenzialità e creatività. Vedo un mondo imprenditoriale che non si dà per vinto, che continua a crederci, soprattutto tra i giovani”.
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