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Foggia e Verona città gemellate, l’idea di Landella: “presto sarà ufficiale”

Il sindaco nella città scaligera: patto stretto con l’ex leghista Tosi. E nella lettera inviata al primo cittadino veneto, rispolvera Federico II, i bombardamenti e addirittura Diomede. E i cavalli...

“Foggia si apre a rapporti culturali ed economici importanti con un territorio cui è legato da notevoli affinità e punta a rompere luoghi comuni e retoriche qualunquiste con la voglia di fare e di perseguire buone prassi di reciproco vantaggio”. Questo il commento ufficiale del primo cittadino foggiano, al termine della visita scaligera al cospetto del parigrado veronese, Flavio Tosi, per 25 anni punto di riferimento della Lega Nord, prima dell’espulsione incassata il 14 marzo scorso. Motivazione ufficiale del viaggio: “Avviare la formalizzazione di un gemellaggio tra le due città”.

TOSI PRESTO IN VISITA A FOGGIA. “Un patto di amicizia” secondo il sindaco Landella, al quale farà seguito la sigla degli atti ufficiali di quello che sarà un vero e proprio gemellaggio a tutti gli effetti, da sancire nel corso di una visita annunciata dello stesso Tosi a Palazzo di Città. Ad anticipare – e a motivare, non senza fervore – l’idea del gemellaggio, la lettera scritta dal sindaco Landella che, con enfasi, indicava le basi di partenza dell’iniziativa, a suo parere giustificate da una serie di “prossimità” culturali e territoriali non trascurabili. “Sono entrambe città di pianura – scrive il sindaco di Foggia – ma non lontane dalle colline, con un primo nucleo abitato databile al neolitico, punti di incontro di vie consolari importanti nella viabilità antica, in territori frequentati da popoli preromani”.

NELLA LETTERA, DIOMEDE E I CAVALLI. Nella missiva poi – un atto formale, va detto – Landella scomoda nientemeno che il culto per Diomede, aggregando Verona e i veneti ad una comunanza mitologica che risulterebbe leggermente forzata, almeno stando alle storie più diffuse riguardanti il noto eroe omerico che, nella lettera, si dice essere giunto in Italia dopo aver “frequentato il Veneto, per fermarsi poi in Daunia”. Il riferimento potrebbe essere alla Dalmazia e alla città di Pola (successivamente veneziana, più che veneta), ma è fuor di dubbio che Diomede avrebbe fatto la fortuna e fondato, stando al mito, le città del centro e del sud Italia, a cominciare da Ancona e scendendo per Vasto, Arpi (Foggia), Lucera e infine approdando alle Isole Tremiti (luogo dove sarebbe morto). Ad ogni modo, il sindaco del capoluogo dauno “riscatta” la vicinanza tra Verona e Foggia all’insegna del personaggio omerico interpretandolo soprattutto nella sua veste di domatore di cavalli: “La caratteristica dell’allevamento dei cavalli che unisce i nostri territori in età classica – si legge – attesta un ulteriore motivo di vicinanza, nel segno dell’eroe domatore di cavalli”.

E POI FEDERICO, I BOMBARDAMENTI E L’ANDREA CHENIER. Sempre nella lettera poi, dopo aver citato lo “Stupor Mundi” Federico II – “ebbe contatti con Verona ai tempi di Ezzelino III, cui diede in sposa la figlia” – Landella ricorda le medaglie al valore ricevute da entrambe le città nel corso della seconda guerra mondiale, i bombardamenti subiti, i rispettivi nodi ferroviari e il settore agricolo, “tanto da annoverare le due più importanti Fiere del settore”, con tanto di riferimento alle “importanti e innovative ricerche nel campo della bioagricoltura nelle rispettive facoltà di Agraria”. Infine, ricorda un convegno datato 1986 dedicato al Verismo musicale e ad Umberto Giordano, culminato in un allestimento dell’Andrea Chenier nella splendida Arena di Verona.

“VINITALY” E “FIERACAVALLI”. Tornando alla visita veneta del sindaco di Foggia – che è stato accompagnato anche dall’assessore comunale alla Cultura, con delega ai Gemellaggi, Anna Paola Giuliani – coincisa inoltre con una celebrazione veronese molto antica e sentita, “il Venerdì Gnocolar”, festa carnevalesca che risale al XVI secolo, Landella ha così concluso la sua nota: “Le prospettive di scambio che si aprono toccano diversi settori: non solo quello culturale ma anche quello economico, pensando a comparti di primaria importanza come quello agro-alimentare e vitivinicolo, con le possibilità offerte dal “Vinitaly”, e come quello zootecnico, per quanto ‘di nicchia’, con un appuntamento specializzato come il “Fieracavalli” di Verona”.

di Redazione 


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