Foggia Village / Danzando con Barbablù, per imparare a ballare da sole
Qualche giorno fa, sbirciando la programmazione dei cinema in città, ho visto che era ancora in sala C'è ancora domani, il film di Paola Cortellesi, a tre mesi circa dal suo esordio. In tempi in cui a volte la permanenza nei circuiti non supera la settimana, mi sono chiesta cosa potesse esserci alla base di questa importante risposta del pubblico, oltre i meriti artistici del film.
LA QUESTIONE DI GENERE. La tematica si inserisce in un dibattito sociale che da oltre cinquant'anni coinvolge generazioni e latitudini: diversi sono i tempi, le dinamiche, i tessuti culturali, ma è un dibattito che modifica orizzonti e percorsi, economici e giuridici oltre che civici. Nella questione di genere, l'urgenza più evidente è il tema della violenza di genere, purtroppo continuamente al centro della scena sociale come riscontriamo nella cronaca. Sono tante le energie che vengono convogliate nella direzione di contrasto a questo dramma, oggi ne conosciamo alcune tra le più profonde e allo stesso tempo elevate, che si esprimono qui a Foggia
A PASSEGGIO CON BARBABLU'. La compagnia di danza OrEx Dance Tribe, realtà operante nell'ambito del teatro-danza da diversi anni, ha partecipato al Bando Nazionale 8 per Mille della Chiesa Valdese, presentando il progetto "A passeggio con Barbablù", un percorso indirizzato alle donne vittime di violenza per aiutarle a ritrovare consapevolezza e autostima, attraverso la danza. E' notizia di pochi giorni fa che il progetto è risultato vincitore, aggiudicandosi le risorse necessarie alla realizzazione del percorso ideato. L'associazione Impegno Donna, presieduta da Franca Dente, attiva nei temi di solidarietà e rilevanza sociale, che gestisce i Centri AntiViolenza, potrà offrire alle donne che si rivolgono ai CAV, tra gli altri strumenti, anche questo, che prevede lezioni di danza e professionisti a disposizione per offrire supporto psicologico nel percorso di affrancamento dalla violenza. La fiaba scelta per rappresentare l'iniziale fascinazione che il mostro esercita, il dolore della perdita di identità conseguente all'innescarsi della spirale di violenza, e la libertà che inizia quando si scopre l'orrore celato dietro le porte proibite, è Barbablu, con il suo potere evocativo inequivocabile.
LIBERARSI DANZANDO. Francesca Trisciuoglio Capozzi, presidente di Orex e autrice dello spettacolo Barbablù, ci racconta come questa sia la seconda volta che la compagnia si impegna per essere il luogo della rinascita di donne maltrattate. Il primo progetto è stato ConfiDance, realizzato grazie alla vittoria di un altro bando, regionale questa volta, "Orizzonti solidali 2021/2022" della Fondazione Megamark. L'obiettivo è sempre aiutare le donne investite dalla violenza a uscire dalla visione abbrutita di sè stesse che l'esperienza quotidiana riversa su di loro, sostenerle nella scoperta, o meglio, nella ri-scoperta che il corpo può essere un formidabile strumento per provare gioia, un mezzo di espressività, un patrimonio proprio di cui nessun altro può disporre, uscendo dalla indotta convinzione che esso sia solo un oggetto da svilire e mortificare attraverso aggressioni fisiche o psichiche. Francesca dice di come sia forte l'impatto emotivo, per queste donne e per chi sta loro accanto in questo doloroso recupero di sé, quando comprendono il potenziale immenso della libertà dalla violenza, e come la danza permetta di amare nuovamente il proprio corpo, vivendolo come un orizzonte finalmente aperto, che restituisce identità e dignità.
WHAT IS LOVE. Lo spettacolo Barbablù, a chiusura del percorso descritto, lo vedremo in estate, a giugno o luglio. Però le OrEx sul palco possiamo vederle prima. Il 3 febbraio difatti torna in scena al teatro della Polvere What is love?, un loro riuscitissimo spettacolo, anche questo a firma di Francesca Trisciuoglio Capozzi, che ha vissuto già tre allestimenti differenti - uno sull'amore omosex, uno sull'abbandono, uno sulla violenza - e che si presenta ora per narrare un tradimento. Come nelle precedenti rappresentazioni, il naufragio dell'amore a due viene poi accolto e riscattato dall'amore corale, perché "il singolo fallimento non fa fallire il senso dell'amore", che perpetua la vita.
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