Foggia Village / Un sabato di novembre dove ricorrenze sociali e Foggia Film Festival battono divano e plaid
Il sabato trascorso ha sorpreso i foggiani con una pioggia torrenziale fin dall'alba, divenuta nevischio nei paesi del promontorio Garganico che fanno corona al Tavoliere, e conseguenti temperature a una sola cifra, di quelle che, specie al sabato, ti fanno pensare con un senso di conforto alla combo casa+divano+plaid.
TRE URGENZE. Ma sabato il mondo aveva tante urgenze, come ogni fine settimana, e almeno tre di queste urgenze avevano luogo a Foggia in centro città, ed erano il corteo pro-Palestina, il flash mob dedicato alla giornata contro la violenza di genere -sabato era proprio 25.11- e la serata finale con le premiazioni per il Foggia Film Festival, giunto alla sua tredicesima attesa edizione.
IL FESTIVAL. La storica sala Farina a metà piena di gente, pubblico super attento, a fare gli onori di casa Pino Bruno, direttore artistico del Festival, Maurizia Paravini, direttrice organizzativa, e Carine Bizimana nelle vesti, che ha indossato più volte negli anni, di conduttrice per la serata di consegna dei premi. Da Maurizia Paravini abbiamo avuto le informazioni che hanno rappresentato l'idea e l'essenza di una settimana di cortometraggi, film, documentari, per il tredicesimo anno di seguito. Ci ha spiegato l'origine del nome della kermesse, Sguardi divergenti, cioè "narrazioni cinematografiche di temi a forte connotazione sociale: abbiamo proiettato storie di contrasto al bullismo, all'omofobia, alla violenza di genere, siamo stati spettatori di racconti di malagiustizia, ludopatia, vittime di mafia, borghi abbandonati." Tre le categorie in concorso, cortometraggi, lungometraggi, documentari. Una sezione student, suddivisa in University e High school, con opere in concorso anche da fuori confine.
GIULIO BASE. Il pomeriggio si è aperto con un fuori programma quanto mai in tema, e cioè una gustosa conversazione tra Pino Bruno e Giulio Base, regista che per il suo trentesimo film ha scelto proprio Foggia e la provincia. Una troupe di 60 persone è infatti da qualche giorno in città, per 3 settimane di riprese per il film di prossima uscita Albatross, che vede nel cast tra gli altri Giancarlo Giannini e Francesco Centorame, protagonista che interpreta il reporter Almerigo Grilz la cui storia ha ispirato l'opera. Una operazione con una importante ricaduta economica per questo territorio, che Giulio Base ha scelto altre volte per le sue produzioni. La più famosa è stata la fiction su Padre Pio, girata soprattutto a San Giovanni Rotondo, con Michele Placido protagonista, che Base ha ripercorso nella chiacchierata con Bruno, ricordando la totale immedesimazione di Placido, quasi posseduto dal personaggio del frate con le stimmate al punto da recitare in latino per le scene della celebrazione della messa per molte parole in più di quelle presenti sul copione.
I DIALOGHI. Dopo Base i dialoghi già in programma, con la giornalista e critica cinematografica Paola Lasala che ha intervistato gli attori Fabrizio Traversa e Caterina Shulha, quest'ultima presidente della giuria, anche lei gradito ritorno al Foggia Film festival, dopo essere stata premiata nello stesso contesto nel 2013 come migliore attrice emergente. Bielorussa di origine, ha portato la sua esperienza di regista, nel 2022, di un documentario sulla resistenza politica contro Lukashenko, progetto in cui ha coinvolto diversi attori italiani - Stefano Fresi, Ambra Angiolini, Luca Argentero.
AKKA. Tra i lavori premiati dalla giuria, vorrei segnalarne in particolare due che spero di vedere presto sulle piattaforme così che possano arrivare a più persone possibili. Il primo è una produzione "di casa": l'Accademia di Belle Arti di Foggia ha vinto il concorso nella sezione University con il cortometraggio Akka, frutto del progetto di residenza artistica omonimo tenutosi ad Accadia nell'agosto scorso: le rovine del paese, abbandonate dopo il terremoto dell'Irpinia, prendono vita assumendo fattezze umane, in una storia che svela purezza, autenticità, disorientamento... La regia è del giovane studente Mattia de Gennaro.
PESO MORTO. Il secondo è Peso morto di Francesco del Grosso, premiato come miglior documentario, che ripercorre la vicenda di Angelo Massaro, presente al Festival insieme a Del Grosso, finalmente scarcerato dopo 21 anni trascorsi in carcere da innocente. Francesco del Grosso ricorda che la malagiustizia ha numeri vertiginosi - circa mille persone l'anno in Italia finiscono in carcere ingiustamente, una media di una persona ogni otto ore. Per una singolare coincidenza, se vogliamo ridurla a tale, nello stesso sabato è tornato libero Beniamino Zancheddu, dopo 32 anni in carcere da innocente.
LA COSCIENZA CIVICA. Novembre è stato un mese con sollecitazioni fortissime, in cui le "ricorrenze" sociali e gli input dalla scena artistica si sono sovrapposti a fatti di cronaca nera e politica internazionale gravi, con una forte influenza sul dibattito pubblico: il film di Paola Cortellesi sulla questione femminile che ottiene una risonanza roboante, la violenza di genere che tocca un apice di sconvolgente ferocia nell'assassinio di Giulia Cecchettin proprio a ridosso del 25.11, il conflitto israelo-palestinese che incrudisce e riesplode di nuovo al centro degli equilibri mondiali... Ho avuto la sensazione netta, ascoltando tante voci, tutte accorate, tutte appassionate, che sia il tempo in cui ancora più che in passato l'arte possa essere strumento di consapevolezza e di acquisizione di una coscienza civica. Aspettiamo già con trepidazione l'anno quattordicesimo. Foggia Film Festival!
.Giuseppina Dota
NB. Il Greenwich Village, a New York, è una vivace scena artistica. Sui palchi dei suoi innumerevoli locali live sono passati i più grandi, da Bob Dylan a Jimi Hendrix: ospita diversi importanti teatri fuori Broadway, numerosi campi di pallacanestro e pallamano, e la tradizionale parata di Halloween più imponente degli USA. Il settimanale The Village Voice è uno dei tanti periodici pubblicati nel quartiere. Un laboratorio sempre in fermento… insomma, Foggia, pari pari!
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