Stampa questa pagina

Foggia Village / Ozpetek, Luxuria e Cenerè: il Teatro Giordano e le sue tante facce

La primavera meteorologicamente confusa di questo aprile è in ogni caso la porta dell'estate. Usciamo di più di casa, pure le sere che fa freddino, andiamo eroicamente in spiaggia la domenica, aspettiamo gli eventi all'aperto, che non mancheranno già a breve, con Piazza Cavour e Piazza Giordano che ospiteranno nei prossimi giorni due eventi live super attesi, Aspettando Battiti e l'esibizione di Cristina D'Avena. Le stagioni teatrali sono alle ultime rappresentazioni, prima di darci l'arrivederci all'autunno, e queste sono spumeggianti quanto lo sono state le prime. In particolar modo, per quelli che amano uscire per gli eventi culturali, nella settimana appena terminata sarebbe stato il caso di piantare una tenda sotto il colonnato del Teatro Giordano, che quasi tutte le sere c'è stato qualcosa che valeva assolutamente la pena di vedere.

OZPETEK, MAGNIFICHE PRESENZE A CENA FUORI. Il “filotto” è iniziato il 23 e 24 aprile con Magnifica presenza, adattamento scenico tratto dall'omonimo film di Ferzan Ozpetek, che ha firmato anche la regia della pièce teatrale. Per la seconda volta, un fortunato film del regista è divenuto un'opera teatrale (lo scorso anno era toccato a Mine vaganti), e il nutrito cast, su cui spiccavano i nomi di Tosca D'Aquino e Serra Yilmaz, “magnifica presenza” fissa, quest'ultima, nei film del cineasta turco ormai naturalizzato italiano, si è esibito per il pubblico foggiano. Abbiamo inoltre visto sui social che vi è stato un divertente fuori programma a cena, quando gli attori si sono ritrovati al ristorante insieme al cast protagonista dello spettacolo in scena nelle stesse date al Teatro del Fuoco, la commedia Amanti, con Massimiliano Gallo e Fabrizia Sacchi, e si è così ricostituita la coppia Gallo-D'Aquino, che nella fortunata fiction I Bastardi di Pizzofalcone impersona gli innamorati Luigi Palma e Ottavia Calabrese. Insomma una ghiotta occasione per i locali cacciatori di celebrities, davvero “piatto ricco mi ci ficco!”.

VLADIMIR LUXURIA, LA DIRETTRICE CHE ASPETTAVAMO. E in tema di celebrities, locali per di più, i foggiani il 26 aprile si sono stretti con grande entusiasmo intorno a Vladimir Luxuria, interprete al teatro Giordano di Princesa, la storia vera della transessuale Fernanda Farias De Albuquerque che ha ispirato la bellissima, dolente canzone di Fabrizio De André. La serata ha avuto culmine nella proposta, formalizzata all'attrice e conduttrice foggiana dalla sindaca Maria Aida Esposito, che l'ha raggiunta sul palco per l'occasione, di diventare direttrice artistica del Teatro Giordano. Devo dire che a me sembra una splendida occasione, per un teatro che dalla sua riapertura alcuni anni fa, dopo gli interminabili lavori di ristrutturazione e dopo la dolorosa e forzata pausa Covid, si è rimesso in corsa in modo formidabile riuscendo ad attrarre decine di spettacoli sempre con grande risonanza, di ampliare ulteriormente le proposte di cui si fa portatore. L'esperienza e i contatti di un personaggio poliedrico e sfaccettato come Vladimir Luxuria possono davvero regalare al Giordano un posto di prim'ordine nel panorama italiano, permettendogli di intercettare artisti e forme espressive che vadano ad ampliare la gamma già molto estesa delle performance che abbiamo potuto apprezzare su quel palco.

CENERE', LA FIABA CHE PARLA NAPOLETANO. Per finire la settimana e l'excursus, ho scelto di raccontarvi lo spettacolo Cenerè, rappresentato domenica 28 aprile al Teatro Giordano dalla Piccola Compagnia Impertinente per “La scena foggiana”, l'occasione per le compagnie cittadine di arrivare a un pubblico più vasto, più confidente con ogni tipo di manifestazione teatrale. Questa intensa rappresentazione, liberamente tratta dal capolavoro “La Gatta cenerentola” di Roberto De Simone, nella rilettura di Pierluigi Bevilacqua che ne ha curato la regia, aveva in realtà già incontrato il pubblico delle grandi occasioni, essendo andata in scena con successo lo scorso dicembre presso il Teatro del Fuoco. Nell'intreccio della favola della sorellastra più maltrattata della storia letteraria si sono rivelati molti attualissimi messaggi, sia sociali che politici, che di costume. Di contro, il dialetto napoletano strettissimo, antico, ha raccontato la forza delle radici e del passato, la saggezza del popolo. Straordinaria la coesione del cast, che per molti tratti si è esibito come se fosse stato una voce sola, con una potenza evocativa di immediata percezione, molto apprezzata dal pubblico, che al termine ha richiamato più volte gli artisti sul palco, a riscuotere il meritato plauso. Quasi pieno il teatro, mi hanno confermato dal botteghino. Che, per una serata domenicale a chiusura di una settimana piena di spettacoli, rappresenta un risultato egregio, per la Piccola Compagnia Impertinente in primis, e per i foggiani. Il Foggia è uno squadrone, ma pure con il teatro non scherziamo per niente...
(Giuseppina Dota)

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload