Foggia Village / Quando la nostra città fa concorrenza a Netflix
La rubrica di cultura curata da Giuseppina Dota
Lo scorso fine settimana per rimanere a casa vi dovevate accollare un mal di denti, una relazione urgentissima da consegnare in ufficio al rientro, un compito in classe importantissimo alle prime ore del lunedì. Quelli che non avevano un impegno di questa portata, sono felicemente usciti, perché in città c'erano cose da fare, eventi, musica, creatività che scorreva per le strade e in cui è stato bello immergersi.
IL FESTIVAL DEL NERD. L'evento che ha colorato le vie del centro per due giorni interi è stato il Festival del Nerd, la prima fiera in Puglia per appassionati di fumetti, cosplay, libri, videogiochi e streamer. Tante le attività, suddivise per aree tematiche. Nell'area fumetti, workshop per studenti di scuole elementari e medie, dialoghi con gli autori, presentazioni di nuove opere, eventi che hanno avuto luogo nel palazzetto Andrea Pazienza e nella Sala San Francesco (chiesa di Gesú e Maria). Tra le principali attrattive della due-giorni, sicuramente la parte del leone è toccata ai Cosplayers arrivati da tutta Italia; supereroi delle graphic novel e protagonisti dei cartoni animati hanno preso vita e sono andati a spasso, fermandosi a fare le foto con i tanti concittadini, bambini e adulti, ammaliati dai colori, entusiasti di trovarsi accanto i protagonisti delle loro avventure preferite. Il gran finale domenica 5 maggio, sul palco allestito in piazza Giordano, ha visto l'esibizione di Cristina D'Avena, che a partire dalla fine degli anni '80 ha praticamente monopolizzato il florido mercato delle sigle dei cartoni animati, soppiantando quelli che erano stati interpreti storici nel decennio precedente, tipo I cavalieri del Re o i Rocking Horse. Un vero bagno di folla ha accolto il concerto della cantante bolognese, com'era del resto prevedibile. Il filone della nostalgia è un leit-motiv della scena musicale contemporanea, e Facebook si è riempito di filmati di adulti che sanno a memoria le canzoni che cantavano da bambini trent'anni prima e le hanno cantate a squarciagola facendo il coro a una Cristina D'Avena immutata rispetto a tre decadi fa.
ROAD TO BATTITI FA TAPPA A FOGGIA. A fare da contraltare agli adulti che inseguivano memorie dell'infanzia, c'è stato un pubblico ancora piú numeroso, stimato in circa 15.000 presenze, soprattutto di adolescenti e giovanissimi, che sabato 4 maggio ha aspettato in piazza l'esibizione di Geolier, il rapper napoletano arrivato secondo a Sanremo 2024, con una discussa canzone in dialetto. Il cantante si è esibito a Foggia per il radio live show itinerante di Radio Norba, spin-off dell'ormai consolidato Radio Norba Battiti Live, arrivato alla sua ventiduesima edizione, che andrà in onda in estate sulla TV generalista, per Mediaset. Nel corso di queste puntate vedremo per l'appunto i contributi delle diverse tappe registrate in queste settimane in giro per la Puglia. Quella di Foggia è stata la prima, con un festoso pomeriggio iniziato alle 18 con il dj set dei vari disc-jockey, speaker e animatori della radio che hanno iniziato a intrattenere il pubblico. In giro per strada si sentivano gli accenti piú disparati, con prevalenza di quelli campani: tantissime le persone che, impossibilitate a raggiungere il palco data la grande quantità di gente, hanno curiosato nei mercatini di libri e merchandising del Festival del Nerd o si sono messe in fila a uno dei tanti chioschi che offrivano streetfood.
LA TOSCA, SERIE D'ANTAN. La musica è stata alla fine il principale filo conduttore di tutto il weekend, e come abbiamo visto con una ampia varietà, che incontrava i gusti di diversi tipi di appassionati. La chicca è stata per me andare alla rappresentazione della rassegna Musica Felix, all'Auditorium Santa Chiara, l'ultimo degli otto eventi programmati tra musica e cultura, e scoprire nel libretto della Tosca di Puccini, a cui l'appuntamento era dedicato nella ricorrenza del centenario della sua morte, una trama appassionante e ricca di colpi di scena che decisamente ha retto il confronto con le migliori serie Netflix. Il merito va riconosciuto alla magnifica capacità narrativa della Maestra Gianna Fratta, che per ognuna delle arie dell'opera che sono state eseguite dagli interpreti ha offerto la chiave di lettura in cui inquadrarla. Ci ha così accompagnati per mano lungo le vicende dell'opera pucciniana, dando i necessari cenni storici per delineare le circostanze e i protagonisti. L'attualità di quest'opera, sebbene ambientata due secoli fa, è vivissima. L'abuso di potere, il ricatto sessuale, i ruoli pubblici come mascheramento delle vere pulsioni, la passione e la gelosia che annebbiano la razionalità, le accese rivalità politiche in una Italia ancora lontana dall'unità, sono tutti quanti elementi che si riscontrano in questa bellissima opera senza tempo, e che via via che si rivelavano mi hanno fatto porre nella stessa aspettativa con cui attendo la nuova puntata delle varie serie, almeno di quelle fatte bene. Mi sono sorpresa a desiderare un podcast, realizzato dalla musicista, compositrice e direttrice d'orchestra foggiana, che renda fruibili tutte le grandi opere liriche, perché arrivino anche a chi crede di non avere strumenti per apprezzarle e le osserva da lontano un po' intimorito. Non c'è veramente nulla, nella lirica, che sia lontano dallo spettatore, si tratta solo di conoscere il contesto, e lasciar fare il resto alla curiosità. Va detto che ovviamente la bellezza del canto fa la sua parte, e i tre cantanti, la soprano Maria Tomassi, il baritono Elia Fabbian, e il tenore Max Jota, accompagnati dal pianista Donato Della Vista, hanno suscitato lunghi applausi per le loro interpretazioni.
LA MOSTRA D'ARTE. Il bonus, recandosi all'Auditorium Santa Chiara, è che si possono ammirare i dipinti del foggiano Ubaldo Urbano, esposti lungo i Matronei, ossia i palchi ricavati nel sottotetto dell'ex chiesa. Il Maestro è artista di lungo corso, con una vasta fama che va oltre i confini di Capitanata. I visi dipinti da Urbino sono inconfondibili, con lineamenti e chiaroscuri che riportano a Sud. Anche se non avete familiarità con la pittura riconoscete uno stile che si ispira pienamente al Novecento, i suoi quadri ricordano le tavole di De Chirico o di Tamara De Lempicka che studiavamo sul libro di artistica. Tra i dipinti sono esposte anche le impressioni di alcuni intellettuali e critici d'arte sulla sua opera, per esempio ha parole molto belle per lui la scrittrice Dacia Maraini. Voglio riportare anche il commento di un fruitore, che ha detto alla moglie, la quale si attardava leggendo il parere di Vittorio Sgarbi, che lui per principio si rifiutava di leggere il contributo di una persona che usa così male il linguaggio. Mi sono sentita solidale con il signore. La bellezza va apprezzata, certo, ma va anche coltivata, protetta, valorizzata. E uno che si fa riconoscere per la sguaiataggine ha poca bellezza da trasmettere. Voi la mostra non ve la perdete, è visitabile presso l'Auditorium, a via Arpi, fino a fine maggio. (Giuseppina Dota)
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