Stampa questa pagina

Lei rifiuta le avances e lui si trasforma in stalker: "Non le senti le notizie sul femminicidio?"

Personale della Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP presso il Tribunale di Foggia a carico di R.A., classe ’60, ritenuto responsabile del reato di atti persecutori ai danni di una donna legata allo stesso da un precedente rapporto di amicizia.


LA VICENDA. A seguito delle indagini espletate da personale appartenente alla “III Sezione – Reati contro la persona”, è stato appurato che R. A., non accettando il rifiuto delle avances a una donna, poneva in essere nei confronti di quest’ultima, con sistematicità, condotte di tipo ossessivo. Una situazione degenerata in appostamenti, pedinamenti, telefonate insistenti, ingiurie e minacce di morte, anche con l’uso di un coltello, e con richiami alle notizie di femminicidio trasmesse dai telegiornali, tanto da ingenerare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia e di paura, cagionando in lei il fondato timore per la propria incolumità tale da costringere la stessa a mutare le proprie abitudini di vita. A seguito delle formalità di rito, R.A.. è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.


L'EX MARITO. Non è l'unico caso registrato nella giornata di ieri: anche C. V., classe ’72, è stato arrestato perchè ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale ai danni della ex moglie. C. V. sottoponeva la propria ex moglie, sia durante il matrimonio che a seguito della separazione, a sistematiche vessazioni psicofisiche, ingiuriandola frequentemente, percuotendola in più occasioni con schiaffi, pugni e calci al capo e al resto del corpo, soprattutto durante le frequenti discussioni legate all’abuso di sostanza alcoliche da parte di C.V. A tali condotte si aggiungono le minacce di morte ai danni della propria ex moglie, ingenerando uno stato di timore così profondo da indurre la stessa in uno stato di prostrazione psicologica tale da restare inerte dinanzi alle violenze sessuali del proprio ex marito. Condotte che non cessavano nemmeno con la separazione legale dei due coniugi, avvenuta nell’agosto 2017.


Contenuto sponsorizzato

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload