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Omid, Olha, Tawa, Vicky. Voci di rifugiati per conoscere le storie di chi fugge dal proprio Paese

Omid Sadiq è giunto un anno e mezzo fa dall’Afghanistan in Italia con la sua famiglia dopo l’arrivo dei talebani che non gradivano il suo lavoro di giornalista. Vive a Stornarella dove sta ricostruendo la sua vita. «I nostri bambini frequentano la scuola, ci troviamo molto bene ed io ho seguito un corso di cucina tanto che adesso lavoro in un ristorante del mio paese. Sto anche seguendo il corso di scuola guida per essere ancora più autonomo. Mia moglie, che in Afghanistan lavorava come sarta, segue dei laboratori di sartoria sociale del SAI ed è molto contenta. In futuro ci piacerebbe restare a vivere qui perché la gente è gentile e non abbiamo problemi». La voce si Omid si intreccia con quella di Olha Dyshkant, Vicky Sonh e Tawa Tijani che questa mattina negli spazi di centonove/novantasei in occasione della “Giornata Mondiale del Rifugiato” hanno condiviso la loro esperienza e le loro storie in rappresentanza dei circa 600 beneficiari e beneficiarie inseriti nei 19 progetti SAI - Sistema di Accoglienza e Integrazione – presenti in provincia di Foggia. 

L’INIZIATIVA. L’evento intitolato “Storie, Arte, Intrecci. I progetti SAI si raccontano” ha dato modo a beneficiarie e beneficiari di raccontarsi e di far conoscere l’importanza dei percorsi di inclusione sociale, culturale e lavorativa che hanno compiuto all’interno dei SAI. Anche quest’anno, infatti, alcune realtà impegnate nel campo dell’accoglienza e dell’immigrazione, tra cui Medtraining, Arci Comitato Provinciale di Foggia, Mondo Nuovo, Kaleidos, SocialService, Oltre la rete di imprese, Arcobaleno, Solidaunia, insieme a diversi enti, associazioni e realtà del territorio, hanno organizzato una serie di eventi per favorire occasioni di riflessione e conoscenza del tema. Del resto, la rete dei SAI si estende su tutto il territorio nazionale e coinvolge 1.968 Comuni italiani. Senza dimenticare, che secondo il rapporto annuale Global Trends dell'Unhcr - l'Agenzia ONU per i Rifugiati - alla fine di aprile 2025 c'erano 122,1 milioni di persone costrette a fuggire dalle loro case, rispetto ai 120 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso, il che rappresenta un decennio di aumenti annuali del numero di rifugiati e di altre persone in fuga dai loro Paesi a causa di guerre, violenze, persecuzioni.

IN FUGA DALLA GUERRA. Come nel caso di Olha Dyshkant, 28 anni, in Italia da circa un anno, costretta a lasciare l'Ucraina a seguito del conflitto con la Russia. inserita nel Sai (promosso dal comune di Manfredonia (era presente per fare dei saluti anche il sindaco Domenico la Marca) ha continuato a studiare, seppure a distanza, laureandosi a fine maggio scorso in Psicologia L'obiettivo, ora, è completare gli studi. «Mi manca tanto la mia famiglia, mia sorella e i miei amici. Molti li ho persi durante la guerra. A Manfredonia sto vivendo la più bella esperienza della mia vita. Non posso desiderare di meglio. Ora sogno di iscrivermi al corso di laurea magistrale in Psicologia umanistica a Foggia».

STORIE DA RACCONTARE. Tawa Tijani, invece, viene dalla Nigeria. Dopo un viaggio sofferto dal suo Paese a Lampedusa, è stata accolta nel SAI di Foggia e ha seguito una serie di corsi di formazione, fra cui quello di operatrice socio-sanitaria ed il Centro Provinciale Istruzione Adulti 1 - Foggia “David Maria Sassoli”. «Mi sono diplomata, vivo qui con mio figlio e mio marito, mi trovo bene. Il mio prossimo obiettivo è di laurearmi in Scienze Infermieristiche». Vicky Sonh, della Costa d’Avorio, è accolta nel progetto SAI “Candela Vulnerabili”, ha frequentato il Cpia1, e sta acquisendo importanti competenze da spendere nel mercato del lavoro frequentando il laboratorio di sartoria e quello di cucina. Piccole storie che aiutano a raccontare ce far comprendere meglio la condizione di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati nel mondo, costretti a fuggire da guerre e persecuzioni, lasciando i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era la loro vita per cercare salvezza in un altro Paese.

OLTRE OGNI TRAMA. Nel corso della mattinata sono stati anche presentate le prime stampe della mostra “Vite in transito” del fotografo Francesco Garofano, che attraverso i suoi scatti racconta la quotidianità dei migranti accolti nei SAI di Cerignola ampliamento e San Ferdinando di Puglia. Nell’occasione, sono state anche mostrate le sacche realizzati dai laboratori sociali SAI “Oltre ogni trama”, che oltre a cucire stoffe cuciono relazioni umane e sociale, ed il sudario per Gaza, che unisce simbolicamente il dolore delle beneficiarie che hanno lasciato la loro terra ed i loro cari ed il dolore della madre palestinese che ha perso 9 figli nel corso di uno dei tanti bombardamenti degli israeliani. Infine, sono stati lanciati i prossimi appuntamenti, come la presentazione del libro “Non è stato il mare. Né a Cutro. Né altrove. Né prima. Né dopo” in programma il 24 giugno a Borgo Mezzanone, la “Giornata Mondiale del Rifugiato” che animerà piazza Primo Maggio a Cerignola il 26 giugno tra giochi per bambini, attività ludiche, treccine africane, danze popolari, musiche, un momento di riflessione sulla figura del pacifista Alexander Langer il 4 luglio insieme al Coordinamento Capitanata per la pace. E.M.

di Redazione 


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