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Foggia zona arancione, ecco perchè: con numeri e dati, Emiliano 'spiega' la decisione 

Perché Foggia sì e altre province della Puglia no? E’ questa la domanda che attanaglia da ore i foggiani, che da domani, 8 dicembre, tornano in zona arancione insieme ad alcuni Comuni della Murgia Barese e della Bat. A margine dell’ordinanza valida fino al 14 dicembre, Michele Emiliano ha indicato le considerazioni che hanno portato al provvedimento.

IL RISCHIO 'ALTO'. È proprio il governatore regionale a indicare i motivi alla base della decisione, anche se restano le perplessità per la tempistica: che senso ha dichiarare zona gialla una provincia salvo poi fare un passo indietro dopo 48 ore, causando evidenti disagi alle attività commerciali, a cominciare dai ristoranti che saranno costretti a gettare cibo e soldi investiti? Per (provare a) rispondere, Emiliano, innanzitutto, indica l’analisi dei dati di monitoraggio della diffusione del contagio da parte del Dipartimento della Salute, dai quali “emergono specifiche criticità a carico delle province di Foggia e BAT, che comportano una valutazione di rischio ‘alto’ con riferimento alla probabilità di diffusione dell’epidemia nonché una valutazione di rischio ‘alto’ con riferimento agli impatti sul sistema sanitario regionale”.

LE SPECIFICHE CRITICITA'. Il Dipartimento – spiega Emiliano - ha trasmesso anche un’ulteriore analisi dei dati di monitoraggio, che ha evidenziato "specifiche criticità in alcuni territori comunali, prendendo in esame diversi indicatori a livello comunale tra cui: il numero assoluto di nuovi casi positivi al test molecolare di diagnosi dell’infezione di SARS-CoV-2 rilevati nelle ultime due settimane di monitoraggio (periodo 16-22 e 23-29 novembre); il tasso di incidenza (numero di nuovi casi rapportato alla popolazione residente) per ciascuna delle due settimane, il rapporto tra il tasso di incidenza comunale con l’analogo tasso regionale per ciascuna delle due settimane.

LE SOGLIE DI RISCHIO. L’analisi condotta si basa su una metodologia di valutazione che prevede che nei comuni in cui si sia registrato un numero di casi positivi al test molecolare di diagnosi dell’infezione di SARS-CoV-2 rilevati in ciascuna delle due settimane superiore a 10, sia valutato il superamento di una delle due soglie di rischio seguenti:
■ rapporto tra tasso di incidenza comunale e tasso di incidenza regionale superiore al valore di 1,3 (che corrisponde ad un eccesso del 30% di incidenza comunale rispetto al valore regionale) in entrambe le settimane di monitoraggio;
■ rapporto tra tasso di incidenza comunale e tasso di incidenza regionale superiore a 2 nell’ultima settimana di monitoraggio (che corrisponde ad un eccesso superiore al 100% rispetto al valore regionale); i risultati dell’analisi hanno condotto il Dipartimento della Salute a rilevare che, nelle due province classificate con valutazione di rischio “alto”, alcuni comuni superano almeno una delle soglie di rischio come di seguito specificato:
■ nella Provincia BAT, i Comuni di: Andria, Barletta, Bisceglie e Spinazzola (n. casi settimanali superiore a 10; rapporto tra tasso comunale e tasso regionale superiore a 1,3 per due settimane);
■ nella Provincia di Foggia, i Comuni di: Accadia, Ascoli Satriano, Carapelle, Cerignola, Lucera, Manfredonia, Monte Sant’Angelo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, San Severo, Torremaggiore, Troia, Zapponeta (n. casi settimanali superiore a 10; rapporto tra tasso comunale e tasso regionale superiore a 1,3 per due settimane), Foggia (n. casi settimanali superiore a 10; rapporto tra tasso comunale e tasso regionale superiore a 2 nell’ultima settimana). Al di fuori dei due ambiti provinciali classificati a rischio “alto” sulla base degli indicatori e dell’algoritmo di valutazione di cui al DM 30 aprile 2020, il Dipartimento della Salute ha altresì rilevato una specifica ulteriore criticità nei comuni di Altamura e Gravina in Puglia della Provincia di Bari, che mostrano un rapporto tra tasso di incidenza comunale e tasso di incidenza regionale superiore a 2 in entrambe le settimane di monitoraggio; 

LE CONCLUSIONI. Il Dipartimento ha concluso che nei Comuni delle province di Foggia e BAT, come sopra menzionati, e nei Comuni della Provincia di Bari, Altamura e Gravina in Puglia, i dati di monitoraggio hanno rilevato un rischio elevato, sia con riferimento alla probabilità di diffusione del contagio che alla valutazione degli impatti sul sistema sanitario regionale, tale da imporre l’adozione di misure supplementari idonee a (ri)collocare in aree “arancioni” infraregionali i predetti territori.

di Redazione 


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 COMMENTI
  • Roby

    08/12/2020 ore 10:19:01

    Si chiede se lo stesso metodo sia stato usato in altre Regioni o solo in Puglia,altrimenti non si capisce la discriminazione e la confusione che regna a livello Regionale
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