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Foggiani a San Pietro per la messa di inizio Pontificato di papa Francesco

Colpiti dall'omelia di Jorge Bergoglio

E' durata quasi due ore la messa per l'inizio del pontificato di Papa Francesco. E per assistere alla celebrazione che ha dato il via al Pontificato di Jorge Mario Bergoglio, primo papa gesuita e primo papa sudamericano, in piazza San Pietro c'erano anche dei fedeli foggiani. Che si sono presentati ai cancelli della Città del Vaticano dalle prime luci dell'alba. Ma la voglia di partecipare e di assistere da vicino all'evento, è stata più forte della stanchezza, delle code, dell'attesa. "Custodiamo Cristo nella nostra vita, abbiamo cura gli uni degli altri, custodiamo il creato con amore" ha detto nella sua omelia papa Francesco. Che ha aggiunto, rivolgendosi "a chi ha ruoli di responsabilita in ambito economico, politico o socialé e a tutti gli uomini di buona volontà di essere custodi della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, dell'altro e dell'ambiente". Per Nanda Biancardino che ha partecipato alla messa di inizio Pontificato quella di papa Bergoglio è stata "un'omelia sensibilissima".
L'OMELIA Del resto, nel suo intervento, il Pontefice 'venuto da molto lontano' ha toccato diversi temi che con molta probabilità tracceranno il suo percorso al soglio petrino. "Il vero potere è il servizio. Il Papa deve servire tutti, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli". E poi: "Non dobbiamo avere paura della bontà, neanche della tenerezza. Il prendersi cura, il custodire chiede bontà, chiede di essere vissuto con tenerezza", perché "la tenerezza non è la virtù del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d'animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all'altro, capacità di amore". Insomma, per papa Francesco non ci sono dubbi: "Non dobbiamo avere timore della bontà della tenerezza". Per i foggiani arrivati a Roma, dunque, quella di oggi è stata una preziosa esperienza di fede e di partecipazione, con la speranza che quello avviato possa essere un lungo percorso fatto di dialogo, collegialità e di speranza. 

di Redazione 


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