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Fondazione "Buon Samaritano": l'importanza dei presidi anti-usura in Capitanata

L'appello di Cavaliere: "Abbiamo bisogno di volontari"

Due settimane fa la Fondazione antiusura “Buon Samaritano” ha aperto la sua quarta sede in Capitanata. Dopo i presidi molto attivi di Foggia e Manfredonia, e quello ancora troppo in sordina (quanto ad adesioni e richieste d'aiuto) a Cerignola, anche Lucera ora ha il suo fondo contro l'usura, a seguito del protocollo stipulato tra il presidente della fondazione, Pippo Cavaliere, e la diocesi di Lucera-Troia, che ha collocato la nuova casa del “Buon Samaritano” nella sede della Caritas della città sveva. “A pochi giorni dalla sua nascita è già un successo di adesioni”, ha affermato, riferendosi al nuovo corso lucerino, il presidente della fondazione, che, nella video-intervista, traccia il quadro preoccupante del fenomeno usurario a Foggia e in Capitanata, illustrando, inoltre, nel dettaglio, le attività del “Buon Samaritano” in materia di prevenzione e aiuto per i soggetti vittime, o potenziali tali, dei cosiddetti “strozzini”, spesso esponenti della criminalità organizzata, una vera e propria cappa asfissiante per l'economia dauna. 
LE ATTIVITA' DEL "BUON SAMARITANO". Dal prestito bancario erogato, a condizioni vantaggiosissime, ai soggetti in difficoltà (per un ammontare che si attesta ad oggi a 7 milioni di euro) fino al sostegno legale e morale nei processi penali: queste le attività che la Fondazione "Buon Samaritano" svolge quotidianamente per contrastare l'usura, che Cavaliere definisce "uno dei reati più odiosi perché fa leva sullo stato di disperazione della persona".
La fondazione, però, specie in tempi di crisi come questi, è subissata di richieste d'aiuto, e ora ha bisogno di nuovi volontari, come sottolinea il suo presidente nell'appello lanciato durante la video-intervista.

di Redazione 


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