Maria Grazia Barone, due ausiliari positivi al Coronavirus: "In isolamento, non siamo preoccupati ma mancano mascherine e camici"
Anche la Fondazione Barone si trova ad affrontare in questi giorni le difficili prove del Coronavirus. E cresce la preoccupazione per la fragilità dei propri ospiti, la cui età media sfiora i novant’anni. La Fondazione, dal 9 marzo scorso, ha applicato le prescrizioni finalizzate ad evitare il diffondersi del contagio all’interno della struttura, solo successivamente rese obbligatorie dalle Autorità: a partire da allora - spiegano - è stato, infatti, vietato l’accesso al suo interno di parenti e badanti, come pure, sono state vietate le uscite degli ospiti, anche solo temporanee.
I CASI. Nonostante questo, però, due propri dipendenti sono risultati positivi al Coronavirus. "Sono entrambi addetti ai servizi ausiliari - evidenziano dalla Fondazione Barone - e, pertanto, non operano a diretto contatto con gli ospiti; ma la circostanza ancora più confortante è che erano assenti dalla struttura, rispettivamente, dal 9 e dal 14 marzo, e che, nel mentre essi si avviano a guarigione presso le loro abitazioni, anche l‘altro personale, prudenzialmente posto in isolamento, non evidenzia sintomatologie riferibili al Coronavirus. Allo stato nella struttura non ci sono, comunque, casi o situazioni che inducono ulteriori preoccupazioni.
LE MASCHERINE. La Fondazione continuerà a prodigarsi per tutelare la salute dei propri ospiti ma - concludono - lamenta, come tutte le Case di Riposo e le Residenze socio sanitarie per anziani, la scarsità di mascherine e camici, anche se il personale continua a prestare la sua opera con assoluta dedizione, ancora più motivato nel cercare di attenuare il disagio che gli ospiti patiscono per la forzata lontananza dai loro cari.
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