Stampa questa pagina

Francesco, eroe cristiano (anche) dei nostri giorni. Il giovane autore Alessandro Mari

Da Ubik, “Anche gli alberi hanno il tuo nome”

Buona la prima. E anche la seconda, verrebbe da dire, parlando di questo bravo scrittore appena trentatreenne alle prese con una storia tra le più toccanti di sempre, non solo per quanto riguarda la cristianità. Dopo l'ottimo “Troppo umana speranza”, romanzo di due anni fa vincitore di premi (come il Viareggio 2011), è la volta di “Anche gli alberi hanno il tuo nome”, libro da qualche mese negli scaffali italiani e pubblicato, come il precedente, dalla casa editrice Feltrinelli. Questa sera, mercoledì 20 novembre, alle ore 19, lo scrittore Alessandro Mari incontra i lettori della libreria Ubik di Foggia. A conversare con lui, Antonietta Lelario (La Merlettaia), Fabio Granato (Emmaus) e lo studente Giammarco Di Biase. Introduzione a cura di Michele Trecca, direttore artistico Ubik.
 
Due storie parallele: Francesco, da una parte, nell'Umbria del Duecento, giovane sensuale e sensibile. E Rachele, da quest'altra parte, psicologa impiegata in un centro per anziani, nella Milano di oggi. Due vicende apparentemente lontanissime e invece, tra le righe della coscienza di ciascuno, assolutamente intrecciate. Il momento è quello della decisione, del cambio di vita, del senso da dare ai propri giorni: Rachele resta incinta ma non riesce a comprendere il suo compagno, il modo che ha di “vendere la povertà”, il suo settore di competenza. “Ceccu”, com'è il suo soprannome, sulle tracce di un nuovo amore si imbatte in una donna gobba che, complice la notte e l'alcol, sembra chiedergli molto di più di una mera carità in danaro: cosa che lancia, definitivamente, la storia del Francesco di Alessandro Mari. Dopo la Chiara di Dacia Maraini, protagonista a Foggia lo scorso 4 novembre, è la volta di un altro eroe della cristianità (e non solo), raccontato con finezza di particolare da un giovane autore tutto da scoprire. 
 
 
Alessandro Mari. Busto Arsizio, 1980. Si è laureato con una tesi su Thomas Pynchon. Con Troppo umana speranza (Feltrinelli, 2011; premio Viareggio-Rèpaci 2011) si è imposto all’attenzione del pubblico e della critica. Con Feltrinelli ha pubblicato, nella collana digitale Zoom, il romanzo a puntate Banduna; per Feltrinelli "Kids" ha tradotto la Regina delle ombre (2008) di Marcus Sedgwick e Ninevah e i sette (2010) di Caro King.
Buona la prima. E anche la seconda, verrebbe da dire, parlando di questo bravo scrittore appena trentatreenne alle prese con una storia tra le più toccanti di sempre, non solo per quanto riguarda la cristianità. Dopo l'ottimo “Troppo umana speranza”, romanzo di due anni fa vincitore di premi (come il Viareggio 2011), è la volta di “Anche gli alberi hanno il tuo nome”, libro da qualche mese negli scaffali italiani e pubblicato, come il precedente, dalla casa editrice Feltrinelli. Questa sera, mercoledì 20 novembre, alle ore 19, lo scrittore Alessandro Mari incontra i lettori della libreria Ubik di Foggia. A conversare con lui, Antonietta Lelario (La Merlettaia), Fabio Granato (Emmaus) e lo studente Giammarco Di Biase. Introduzione a cura di Michele Trecca, direttore artistico Ubik.
IL LIBRO. Due storie parallele: Francesco, da una parte, nell'Umbria del Duecento, giovane sensuale e sensibile. E Rachele, da quest'altra parte, psicologa impiegata in un centro per anziani, nella Milano di oggi. Due vicende apparentemente lontanissime e invece, tra le righe della coscienza di ciascuno, assolutamente intrecciate. Il momento è quello della decisione, del cambio di vita, del senso da dare ai propri giorni: Rachele resta incinta ma non riesce a comprendere il suo compagno, il modo che ha di “vendere la povertà”, il suo settore di competenza. “Ceccu”, com'è il suo soprannome, sulle tracce di un nuovo amore si imbatte in una donna gobba che, complice la notte e l'alcol, sembra chiedergli molto di più di una mera carità in danaro: cosa che lancia, definitivamente, la storia del Francesco di Alessandro Mari. Dopo la Chiara di Dacia Maraini, protagonista a Foggia lo scorso 4 novembre, è la volta di un altro eroe della cristianità (e non solo), raccontato con finezza di particolare da un giovane autore tutto da scoprire. 
L'AUTORE. Alessandro Mari nasce a Busto Arsizio, nel 1980. Si è laureato con una tesi su Thomas Pynchon. Con Troppo umana speranza (Feltrinelli, 2011; premio Viareggio-Rèpaci 2011) si è imposto all’attenzione del pubblico e della critica. Con Feltrinelli ha pubblicato, nella collana digitale Zoom, il romanzo a puntate Banduna; per Feltrinelli "Kids" ha tradotto la Regina delle ombre (2008) di Marcus Sedgwick e Ninevah e i sette (2010) di Caro King.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload