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Franco Landella, i suoi primi "cento giorni" da sindaco di Foggia

I 3 mesi e mezzo da primo cittadino

Il 12 giugno indossava la fascia tricolore, ricevendola dalle mani del suo predecessore Gianni Mongelli. Ora Franco Landella celebra i suoi primi 100 giorni da sindaco di Foggia. Tre mesi e mezzo, con tanto di estate in mezzo, sono ovviamente pochi per un bilancio dell’amministrazione targata centrodestra, ma si può già fare un primo report dei principali provvedimenti presi.
IL CORDOLO DELLA DISCORDIA. Innanzitutto, il cordolo di corso Cairoli, primo vero provvedimento di Landella: rimosso per “problemi di sicurezza”.
ANTIPROSTITUZIONE E ABUSIVI. Poi, si va ai provvedimenti che maggiormente hanno colpito la cittadinanza. L’ordinanza anti-prostituzione con l’intensificazione dei controlli soprattutto sul viale della stazione e i numerosi controlli sui venditori abusivi (indirizzandola principalmente sugli stranieri, però). E sempre per quanto riguarda la polizia municipale, i controlli ai varchi della piazzetta, che hanno di fatto allontanato scooter e motorini dalla zona, almeno nel weekend. 
PIAZZA PADRE PIO. Sulla palazzina che dovrebbe ospitare il nuovo tribunale, incombe la magistratura. E a Palazzo di Città Landella e Cangelli decidono: “Il contratto con Zammarano è nullo, il Comune si costituirà parte civile”.
LA GIUNTA. Giovane e, per forza di cose, un po’ inesperta. Landella ha scelto di testa sua, provocando anche la reazione stizzita di componenti della maggioranza e del suo stesso partito, che non perdono occasioni per provare a mettergli il bastone tra le ruote.

GLI EVENTI E LA SICUREZZA. La “gaffe” sul festival del teatro di strada, con immediato passo indietro. E poi, il ritorno dei fuochi d’artificio a Ferragosto e il concerto in piazza di Fausto Leali. E soprattutto, sull'amministrazione comunale incombe l'emergenza sicurezza, che non si è in alcun modo placata in città, anzi. 

LE ALTRE QUESTIONI. Ma cento giorni sono tanti. E sarebbe lunga la lista per un primo bilancio: c’è la questione relativa al rientro dei residenti della palazzina di via De Amicis, l’impegno per l’aeroporto Gino Lisa (comprese polemiche incrociate con il ministro Lupi e il governatore Vendola), la gestione interna dell’amministrazione compresa la boutade delle intercettazioni relative a DiCesare (“se poco poco esce Landella il primo che va via è lui”, si è rivelata una previsione errata), i lavori allo stadio Zaccheria, la riqualificazione della villa comunale e dei borghi... Quanto ce ne sarebbe da parlare: e sono passati 'solo' cento giorni... 

di Redazione 


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