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Landella: “Caro Matteo, consegno questa Amministrazione nelle tue mani”. Foggia diventa Comune leghista

“Caro Matteo, consegno questa Amministrazione nelle tue mani”. Franco Landella lascia Forza Italia e ufficializza il suo passaggio nella Lega. Lo fa nel corso della conferenza stampa indetta a Palazzo di città mentre al suo fianco Matteo Salvini, rigorosamente senza mascherina, gongola e gli appunta sul bavero in bella vista il distintivo raffigurante Alberto da Giussano.

FOGGIA SI ‘LEGA’. La rottura del sindaco con Forza Italia era scontata dopo la mancata candidatura alle elezioni regionali della cognata Michaela Di Donna. Altrettanto scontata era la scelta di un appoggio esterno alla Lega in occasione delle votazioni, con il pacchetto di consensi verosimilmente dirottato nei confronti dell’amico Joseph Splendido. Il sindaco, tuttavia, non si ferma a questo e aderisce convintamente al partito di Salvini: “Dopo 26 anni in Forza Italia non posso ricevere questa ennesima umiliazione” esordisce in conferenza stampa riferendosi alla mancata candidatura della cognata. “Forza Italia ha favorito l’ingresso dei campioni del trasformismo (Leonardo Di Gioia e Napoleone Cera ndr), uno dei quali vive una situazione giudiziaria particolare e preoccupante. È uno schiaffo alla classe dirigente locale che ha portato Forza Italia al primato a Foggia quando non era così a livello nazionale”.

IL NO ALLA DI DONNA. “È stata mortificata la coerenza, la militanza e il consenso” prosegue Landella. “Solo ieri il coordinatore D’Attis ha provato a chiamare il capogruppo di Forza Italia e i due coordinatori cittadini attraverso l’onorevole Francesco Paolo Sisto ma era troppo tardi. Evidentemente in Forza Italia, il consenso fa paura” evidenzia il primo cittadino, ricordando il boom di voti comunque sempre raccolto da Michaela Di Donna. “Il partito è condizionato dal cerchio magico e da donnine che vivono di luce riflessa e vogliono condizionare il partito. È una vergogna politica, un’offesa a chi ha militato per tanti anni. Una vergogna che ha anche un pizzico di sessismo. Per Forza Italia le donne servono nelle liste solo per dare la spintarella, l’aiutino ai maschietti. Io in Giunta ho donne eccezionali, la donna non è un elemento da utilizzare per spettacoli. Mi dispiace per Berlusconi, quest’uomo di 84 anni, che subisce i comportamenti della classe dirigente e in sei anni non ha trovato mai il tempo di venirmi a trovare. Poi accetta che una sconosciuta calata dall’alto, senza spessore politico, rappresenti questo territorio: l’onorevole Tartaglione, del Molise”.
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I CONSIGLIERI COMUNALI. “Ringrazio gli amici che hanno condiviso questo percorso e in particolare Consalvo Di Pasqua, Dario Iacovangelo e Pasquale Rignanese” prosegue il sindaco. I tre consiglieri comunali ufficializzeranno a breve il passaggio nel gruppo della Lega che andrà nuovamente rimpolpandosi dopo gli abbandoni di Di Fonso e Iadarola. I nuovi ingressi si uniranno a Salvatore De Martino e Concetta Soragnese.

L’INGRESSO DI SALVINI. Da buon maestro di spettacolo, poi, Franco Landella volta pagina. Abbandona la postazione, va sul retro e rientra con Matteo Salvini. Giù gli applausi dai presenti e via all’ufficializzazione del passaggio alla Lega: “Matteo, consegno questa Amministrazione nelle tue mani” afferma guardandolo negli occhi. “La politica è un sentimento non di rabbia ma di gioia. Con te c’è identità di vedute” e il riferimento è al tema immigrazione: “Mi hai dato una mano per lo sgombero del campo Rom di via San Severo. La questione migranti non è una questione di razzismo ma un problema di falsa accoglienza posto in essere dal governo nazionale. Tutto ciò ha portato degrado, noi vogliamo dare rispetto a tanti migranti lavoratori ma anche loro devono portare rispetto". Poi il ricordo del ‘primo incontro’: “Apprezzo Salvini da quando nel 2016 a Firenze non ha dato spazi a parlamentari o agli amici degli amici, bensì ai sindaci.  Un riconoscimento per chi è in prima linea nell’affrontare i problemi”. GUARDA: "Landella sul palco con Salvini contro gli immigrati".

SALVINI INCASSA E PROMETTE. “Non avrei potuto passare una domenica mattina migliore” gli fa eco il leader della Lega. “Abbiamo parlato di Foggia: di lavoro, infrastrutture, sanità. Avrei fatto lo stesso in Confindustria come ho fatto in tutta Italia” puntualizza Salvini riferendosi all’incontro saltato in Via Valentini. “È bizzarro che qualcuno da sinistra decida chi si può incontrare e chi no. È un elemento in più per vincere il 20 settembre perché fare impresa in Puglia possa essere una libera scelta, senza dover chiedere il permesso a Emiliano. Il sud è una grande opportunità, altro che problema. Leggere di Emiliano che lancia nuove idee dopo 15 anni di nulla fa ridere. Un presidente del Consiglio, peraltro foggiano, perde il tempo a cercare inciuci tra Pd e Cinque Stelle e neanche i suoi lo ascoltano. Noi siamo maggioranza, lasciamo agli altri il dibattito coreografico sul futuro. In Puglia si confronteranno due visioni differenti. La Puglia è terra di bel mare, gente sana, sicurezza. Prima di chiudere bar e discoteche avrei chiuso i porti”.

LE POLTRONE. “Noi non parliamo né di poltrone né di incarichi” conclude Salvini. Poi, però, a chi gli chiede perché non hanno candidato Michaela Di Donna risponde: “Per me e Franco oggi non è un punto di arrivo ma di partenza. Mi piacciono particolarmente i colori calcistici perciò ci rivedremo presto a Foggia. I ragazzi di Puglia che incontro in giro in tutta Italia mi chiedono una cosa: “Fai in modo che io possa ritornare nella mia terra”. Ebbene, dovremo governare la Puglia almeno per dieci anni. Ci sarà bisogno di una squadra importante e allargata e perciò ci sarà posto per coinvolgere nuove persone”.

di Michele Gramazio


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