Stampa questa pagina

Frattarolo critica il Pd: "Basta suicidi politici. Con questo stiamo bene per un decennio"

Il dirigente: "No caccia alle streghe, ma rispetto"

Ha avuto il merito di aver richiesto per primo (e ottenuto) le primarie per la scelta del candidato sindaco di centrosinistra (per la prima volta a Foggia). Poi, alle consultazioni del 9 marzo ha deluso ma onorando il patto precedente alle primarie ha confermato la sua candidatura nella lista del Partito democratico.
L’ANALISI. Ora, però, Lorenzo Frattarolo è uno di quelli che all’interno del Pd può permettersi il lusso di alzare la voce. E pretendere - se non una rottamazione come la definirebbe Renzi a cui si riconduce -, almeno un rinnovamento. “Penso che si debba evitare di inquinare con personalismi una riflessione sul voto amministrativo che va fatta con serenità e con severità” scrive in una nota il dirigente del Partito Democratico di Capitanata, secondo il quale “sarebbe miope e temerario far finta di niente, in presenza di un risultato amaro e negativo che chiama in causa pesantemente le responsabilità dell’intero gruppo dirigente”.
 
“TRA POTENTATI E CITTADINI”. “Avendo partecipato alle primarie, che ho richiesto a gran voce, ed avendo dato il mio contributo alla causa del Partito Democratico – evidenzia Frattarolo - posso a buon diritto considerarmi due volte parte lesa (ed una terza come cittadino di Foggia). Ma non voglio usare questa per cercare comodi riti sacrificali. Punto il dito contro i metodi, non contro le persone” dice ancora l’esponente Pd “contro una visione politicista ed ambigua che sembra dare più importanza a federare i potentati che a parlare ai cittadini; contro alchimie tortuose e pratiche ingiustificabili, in cui la scena pubblica diventa il trompe-l’oeil, l’illusione ottica che serve a mascherare il retroscena; contro la filigrana di uno scontro interno senza qualità che le fazioni continuano a combattere anche quando tutti dovrebbero essere accomunati da un unico obiettivo”.
IL SUICIDIO. E riprendendo anche quanto detto dal segretario provinciale Raffaele Piemontese “non mi appartiene la logica della caccia alle streghe - conclude Frattarolo -, chiedo solo rispetto ed ascolto dei militanti, dei nostri elettori, dei cittadini tutti. Che ci hanno inviato segni inequivoci di disaffezione e disapprovazione. Immiserire questo rispetto nella ricerca di uno o più “colpevoli” mi sembrerebbe tragicamente ridicolo; ignorarli in nome della propria autotutela mi sembrerebbe suicida. E penso che quello delle Comunali di Foggia 2014 abbia riempito la quota di suicidi ammissibili da parte del Pd per almeno un decennio”.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload