Frode eco - sisma bonus, sequestrati crediti fittizi e un immobile per oltre 11 milioni: 6 indagati
I Finanzieri della Compagnia di Manfredonia hanno proceduto al sequestro di crediti fiscali fittizi derivanti da eco-sisma bonus per 6 milioni di euro e di un immobile, oggetto delle condotte fraudolente, del valore di oltre 5 milioni di euro.
Le indagini, avviate nel 2022 sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia, hanno permesso di raccogliere elementi indiziari nei confronti di tre imprenditori e tre tecnici che, attraverso quattro società riconducibili ad alcuni di loro, avrebbero organizzato un complesso sistema di appalti e subappalti fittizi circa i lavori di ristrutturazione dell’immobile oggetto del sequestro.
LE INDAGINI. Gli approfondimenti svolti sulle operazioni economiche, considerate anomale in ragione della natura e degli importi delle prestazioni contrattuali, permettevano di ricostruire plurime asseverazioni irregolari, a partire dalla natura dello stabile dichiarato come in ristrutturazione, ma di fatto ancora in fase di prima costruzione non completata, circostanza che avrebbe fatto venir meno già a monte la possibilità di accedere ai benefici fiscali.
MAI EFFETTUATI. I controlli delle fiamme gialle hanno fatto emergere, inoltre, che molti dei lavori dichiarati e fatturati, sui quali era stato richiesto il riconoscimento del credito fiscale, non erano in realtà mai stati effettuati; l’analisi dei conti correnti permetteva, quindi, di ricostruire un articolato movimento di somme che, per pari importi e date, “giravano” tra le società interessate per giustificare contabilmente operazioni economiche di fatto mai avvenute, ritornando, al termine dei vari passaggi, nella disponibilità dei committenti.
Sulla base degli elementi indiziari raccolti, il Giudice per le Indagini Preliminari, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica di Foggia, ha disposto il sequestro dell’immobile e dei crediti fittizi.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.