Sul tavolo del Palazzo di Governo, questa mattina, c’erano i numeri – importanti, costantemente in crescita – del fenomeno dei furti di rame, “oro rosso” rivenduto sul mercato nero depredando le linee telefoniche, elettriche e ferroviarie della Capitanata. Un fenomeno che col passare del tempo sta assumendo una “dimensione internazionale”, come ha stigmatizzato il sottosegretario all’Interno, Carlo De Stefano, che questa mattina era a Foggia per coordinare un tavolo tecnico sul tema.
I NUMERI. Prendendo in esame il primo trimestre dell’anno in corso, i furti ai danni delle sole linee Enel sono stati otto volte superiori a quelli registrati nello stesso periodo del 2012. Sono proprio questi numeri, per l’appunto, a descrivere la portata del fenomeno – certamente di portata internazionale, così come il mercato di riferimento – presente con particolare tenacia e ostinazione nella vasta provincia foggiana.
Per De Stefano, come dichiarato all’esito della riunione dell’Osservatorio nazionale dei furti di rame, è necessario studiare azioni preventive più incisive di contrasto al fenomeno, coinvolgendo tutte le imprese e i presidi del territorio. Ogni azienda oggetto (suo malgrado) di furti di rame, infatti, è impegnata in modo intensivo per contrastare, con i mezzi a disposizione, il fenomeno; ma è necessario incentivare un lavoro difensivo congiunto, “di rete”, atto allo scambio delle informazioni. Mentre in prefettura si affrontavano questi temi, però, i predoni del rame non si sono lasciati scoraggiare: nelle ultime ore, infatti, sono stati rubati quasi 500 metri di cavi lungo la linea di Foce Varano, dove da fine marzo sono stati asportati, complessivamente, quasi 3 km del prezioso metallo. I tecnici dell’Enel sono al lavoro per cercare di ripristinare le linee e i servizi entro una settimana, limitando - per quanto possibile - disagi e disservizi.
FOTO DI REPERTORIO