Rubata la campana della Cappella a Rignano Garganico: "La giustizia, divina e non, condannerà chi ha compiuto questo vile gesto"
E' stata rubata da ignoti, lo scorso fine settimana, la campana di bronzo della antica Cappella rurale della Madonna di Cristo a Rignano Garganico, il più piccolo comune del Parco nazionale del Gargano.
LA CAMPANA. “Condanniamo il gesto messo in atto da ignoti e esprimiamo vicinanza e solidarietà al parroco e all’intera comunità. Questi gesti vanno fortemente condannati in assoluto e nello specifico perché hanno colpito una piccola comunità di fedeli. Si tratta di gesti ignobili che minano la costruzione e il mantenimento di aspetti dell’identità culturale e che vengono pagati a caro prezzo quando le nostre comunità si confrontano con altri territori. Ci auguriamo che i responsabili vengano al più presto individuati e che la campana possa tornare al suo posto”, ha dichiarato il presidente Pasquale Pazienza.
La Madonna di Cristo, protettrice dei campi per i cittadini di Rignano Garganico, viene celebrata con una festa il martedì dopo Pasqua in una processione che va dal paese alla Cappella rurale, situata a circa 6 km di distanza.
IL PERIODO PASQUALE. “La comunità di Rignano Garganico - ha dichiarato il Sindaco Luigi Di Fiore - esprime sdegno e rammarico per il furto subito presso la Chiesa della Madre di Cristo tanto cara a tutti noi Rignanesi. Anche perché avvenuto nel periodo che si avvicina alla Santa Pasqua e alla festa della Madre di Cristo che verrà celebrata l’11 aprile. Siamo certi che la giustizia, divina e non, condannerà pesantemente chi ha compiuto questo vile gesto”.
LA CAPPELLA. Il culto della Madonna è molto sentito nel centro garganico e ha come importante riferimento per le liturgie proprio la Cappella a due navate dove è stato commesso il furto. Si tratta di una Cappella immersa negli ulivi che ha origini molto antiche: il primo documento storico in cui si fa cenno a questo edificio risale al 1176, all’epoca era inserita in uno dei tanti possedimenti dell’Abazia benedettina di San Giovanni in Lamis (ora convento di San Matteo).
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