Stampa questa pagina

Furto di yachts e ricettazione: arrestati due foggiani nell'operazione Kasioca

Entrambi erano già noti alle forze dell'ordine

Ci sono anche due foggiani tra i sette arrestati ieri nell’ambito dell’Operazione “Kasioca”. Sono Olinto Bonalumi, 54enne con precedenti per associazione a delinquere di tipo mafioso e reati contro il patrimonio e Federico De Matteis, con precedenti  per  stupefacenti e reati contro il patrimonio.
L’AVVIO DELLE INDAGINI. L’indagine ha avuto inizio a Genova a seguito del furto, consumato il 1° aprile 2012, di una imbarcazione denominata “KASIOCA”, un lussuoso yacht da crociera di 36 metri, AZIMUT 116, di proprietà di una società di leasing per il noleggio. Il valore attuale del Kasioca è di circa 7 milioni di euro. La barca, che si trovava ormeggiata presso la Marina di Genova Aeroporto, nell’ultimo periodo era stata visitata da diversi brokers e rappresentanti di compratori che ne stavano trattando la vendita. Nella notte del  1° aprile, senza nessun testimone, il Kasioca aveva lasciato gli ormeggi e preso il largo tra le 2 e le 4 del mattino.  Il giorno successivo al furto l’imbarcazione si era poi accostata al porto di Saint Florent, Bastia, Corsica per fare rifornimento. 
LA VICENDA. Il Kasioca, ormeggiato nel porto corso, era stato poi controllato dalla Gendarmerie de Police di Bastia. A bordo venivano identificati quattro uomini, di diversa nazionalità; un russo, un tedesco, un ucraino ed un ceco che dopo i controlli si allontanavano mentre l’imbarcazione veniva recuperata anche perché aveva avuto un’avaria nel corso del trasferimento dalla Liguria alla Corsica.  Le prime informazioni ricevute dalla Gendarmeria Francese consentivano così l’avvio di complesse indagini che, coordinate dal Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Genova Dr. Vincenzo Scolastico, consentivano di fare luce su una vasta e complessa organizzazione criminale trasnazionale dedita sistematicamente al furto di ingenti imbarcazioni di pregio poi riciclate all’estero, specie nell’est Europa ed Asia.
FURTO DI IMBARCAZIONI. L’organizzazione si avvaleva di fiancheggiatori e persone che in Italia erano in grado di fornire le giuste informazioni sulle imbarcazioni da sottrarre lasciando al gruppo criminale l’organizzazione del furto e del viaggio della barca in località straniere ove sarebbe stato difficile ritrovarle. Venivano quindi assoldati equipaggi compiacenti e le barche portate all’estero. Ingenti i guadagni e gravi i danni specie per le assicurazioni delle finanziarie proprietarie delle barche. Attraverso complesse attività tecniche sono stati ricostruiti i contatti ed il furto di altre imbarcazioni di pregio oltre al Kasioca. In particolare il furto di un SUNSEEKER 70 (denominato Marks) rubato ad Orsera (Croazia) l’11 Maggio 2012 del valore di 2 milioni di euro circa, rinvenuto ad Odessa (Ucraina); un Malora 31, 37 metri, denominato LIFE, costruito dai cantieri navali FIPA di Viareggio sottratto da Spalato (Croazia) il 26 Giugno 2012 del valore di 5/6 milioni di euro e un Azimut 50 denominato Valerio III sottratto ad Ostia il 6 Maggio 2012 e rinvenuto per un’avaria nel porto di Castellammare di Stabia (NA), valore circa un milione di euro.
LE STRATEGIE. L’organizzazione si premuniva di cambiare gli identificativi e dunque il nome delle imbarcazioni sottratte per poi riciclarle. L’attività investigativa intrapresa dalla Squadra Mobile di Genova consentiva dunque di individuare un’articolata organizzazione criminale, composta da cittadini italiani e stranieri, particolarmente attiva in Italia ma anche in tutta Europa specializzata nel furto di pregiate imbarcazioni  da destinare al mercato estero.  L’associazione, particolarmente ramificata sul territorio italiano e all’estero utilizzava basi logistiche ed operative, e poteva avvalersi di una ingente disponibilità di denaro spesso utilizzata per pagare “l’equipaggio” che trasferiva le imbarcazioni al di là del Bosforo. La disponibilità di somme ingenti permetteva al capitano di rifornire le imbarcazioni del costoso carburante necessario per il lungo trasferimento, per un ammontare anche di 80.000 euro. Grazie alle investigazioni svolte si ritiene di aver smantellato in Italia i capi e coloro in grado di fornire appoggi tecnico-logistici ai componenti stranieri del gruppo criminale in argomento che, allo stato, sono latitanti.
I FOGGIANI. Olinto Bonalumi e il suo “braccio destro” Federico De Matteis sono ritenuti coinvolti nella ricettazione dell’imbarcazione LIFE per la quale si ritiene abbiano ricevuto un ingente provento. Si è accertato, infatti, che Bonalumi Olinto aveva acquistato per la somma di circa 10.000 euro una società in dissesto finanziario, la Mediterranea International srl, che aveva avuto in locazione finanziaria il LIFE ma che non versava da tempo i canoni di locazione. Ciò gli ha consentito di entrare in possesso della barca che, successivamente, ha condotto in Croazia da dove poi è sparita.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload