G&W, confermata l’omologa del concordato preventivo: “Ora un nuovo capitolo della vertenza, sonderemo ogni offerta”
Le parole dell'assessore comunale, Lorenzo Frattarolo
“Ora si apre un nuovo capitolo della vertenza, augurandoci che si concretizzi ora una offerta capace di
venire incontro alle legittime istanze dei lavoratori e funzionale allo sviluppo manufatturiero della nostra
città”. Lo afferma l’assessore alle attività produttive e al lavoro del Comune di Foggia Lorenzo
Frattarolo alla conferma della omologa del concordato preventivo richiesto da G&W srl.
LA TRATTATIVA. Lo scorso 13 dicembre 2024, l’amministrazione comunale inviò una richiesta al Commissario Giudiziale
– a firma della sindaca Maria Aida Episcopo e dello stesso Frattarolo - affinché intercedesse con il
Tribunale per sollecitare il provvedimento, elemento questo ostativo per esplorare soluzioni alternative
alla chiusura definitiva dello stabilimento.
“Adesso – spiega Frattarolo -, insieme alle parti sociali e al SEPAC - che ringraziamo nella persona del
presidente Leo Caroli – potremo sondare offerte imprenditoriali che possano dare speranza ai tanti
lavoratori in attesa di risposte e, importante, che possano contribuire allo sviluppo del settore
manufatturiero sul nostro territorio comunale. Sicuramente il provvedimento imprime una forte
accelerazione alla prospettiva di risoluzione della vertenza”.
I LAVORATORI. “Una notizia importante per le famiglie dei lavoratori coinvolti – sottolinea il consigliere comunale
Antonello Rizzi -, che da oggi hanno una prospettiva diversa rispetto al dramma che li ha loro malgrado
investiti. Certo, la strada da percorrere è ancora lunga, ma il tragitto sarà sicuramente più agevole rispetto
alle condizioni iniziali. L’amministrazione, come fatto dal principio, accompagnerà in maniera fattiva i
lavoratori durante tutti i passaggi futuri”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.