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Il Gargano è bello ma non balla (per ora): estate al ribasso, tra lamentele e rincari 

“A luglio abbiamo fatto pochissimo rispetto agli anni passati, speriamo nel mese di agosto”. L’ammissione è di un giovane gestore di un noto locale del centro di Peschici, nella centralissima e storica piazzetta. In linea con quanto dichiarato, dati alla mano, da Bruno Zangardi, presidente del Consorzio degli operatori turistici “Gargano Ok” (LEGGI).

ZAIANA DI DOMENICA. Ma agosto è già ieri e lo scenario, al momento, non sembra dissimile. Già nell’ultima domenica di luglio – come da video – la meravigliosa baia di Zaiana presentava uno scenario da fine giugno o quasi. Poca gente, ombrelloni disponibili senza dover prenotare, spiaggia libera con ampi spazi tra i bagnanti e tavoli liberi al ristorante. Insomma, un paradiso. Un po’ meno per i titolari delle strutture che investono da anni in quella che può essere considerata la spiaggia più famosa di Peschici – i manifestini con le indicazioni per accedervi compaiono già sulla strada per Rodi Garganico.

TROPPO. Ma se è vero che la processione si vede quando si ritira – anche lo scorso anno il Gargano partì così così, per poi rifarsi a ferragosto – è altrettanto innegabile un rincaro di prezzi in cambio di una qualità non sempre all’altezza. Tante, purtroppo, le lamentele. Troppe, le improvvisazioni. “La domenica, a luglio, a Mattinata – scrive un’ammiratrice della cittadina, tornata alla base nientemeno che dall’Australia, dove risiede – in alcuni lidi per un ombrellone e due lettini i prezzi arrivano anche a 40, 45 euro. Senza contare il parcheggio”. Troppo, insomma, benché in linea con un’inflazione dilagante che ha colpito tutta l’Italia e che anche altrove, tra Adriatico e Tirreno, si sta facendo sentire.

CENTO EURO AL GIORNO. “Oggi eravamo gli unici clienti del ristorante del lido – racconta un altro villeggiante, stavolta parlando della più abbordabile Siponto – e abbiamo pagato 75 euro per due bruschette, due fritture surgelate e due orecchiette al pomodoro. Ho chiesto ai gestori come sta andando la stagione e mi hanno detto che per tutto il mese di luglio, a pranzo, hanno preferito chiudere il ristorante perché non c’era nessuno. Mettici il costo dell’ombrellone e superiamo i cento euro per una sola giornata di mare: siamo pazzi?”

12 EURO UNA PAPOSCIA. Un po’ meglio sembra andare a Vieste, numeri alla mano. Per quanto, anche lì, non mancano le lamentele sui prezzi alle stelle: “Una paposcia del lido può mai costare dodici euro? – si chiede un “aficionado” del Gargano – e un toast, nove euro? Bruschette al pomodoro a dieci euro è un prezzo coerente? Per non parlare delle strutture: ombrelloni vecchi, servizio scadente… Perché in Grecia senza pagare l’ombrellone ti vengono a portare da mangiare e da bere fin sul lettino? È forse brutta la Grecia?”

VACANZE DIVERSE. Alle doglianze però, va detto, fa da contraltare anche un nuovo modo di vivere l’esperienza vacanziera. Escursioni mirate, talora personalizzate o pensate per piccoli gruppi, all’insegna della natura più recondita e spesso meno reclamizzata, sono sempre più diffuse. Così come la riscoperta di luoghi più semplici e genuini, talora nell’entroterra, altrettanto affascinante: Vico del Gargano, Carpino, Monte Sant’Angelo, tutte cittadine da riscoprire.

IL LUXURY IN CRISI. Un trend differente che comincia a mettere in discussione il luxury o tale presunto, inclusi vecchi e nuovi trabucchi: un tempo strutture tradizionali alla buona in cui il bagnante in costume cercava la sua impepata, oggi “instagrammabili” avamposti stile Masterchef in cui “spume” e “riduzioni” non hanno nulla da spartire con il Gargano più verace – quello delle grigliate, del caciocavallo podolico, dell’acquasala quella vera (che per essere tale non può costare più di cinque euro). Un bisogno di semplicità dettato dalla necessità, sicuramente, il quale però può rappresentare un nuovo punto di partenza per il magico Promontorio, all’insegna dell’autenticità e in barba a quel turismo di massa che proprio non si confaceva alla sua natura. E se gli ombrelloni costano troppo c’è sempre la spiaggia libera, quella stessa osteggiata dalla ministra al Turismo Daniela Santanché: nessuna vergogna ad andarci, in fondo è nostra.

di Redazione 


 COMMENTI
  • Vincenzo

    03/08/2023 ore 11:24:17

    Questo perché non sono imprenditori, vogliono speculare troppo in due tre mesi e la gente opta per altri lidi
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