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Gay, la gaffe dell'Espresso indigna l'Agedo Foggia

Un'inchiesta sull'omofobia si rivela un autogol

Una discoteca vista dall'alto con decine di uomini nudi che ballano, teste di uomini con fiocchi bianchi, la mano di un uomo infilata nella cintura di un altro e due uomini che si abbracciano in una darkroom. Sono queste foto che hanno fatto scattare l'indignazione di numerosi lettori del settimanale L'Espresso, che nell'ultimo numero ha dedicato la copertina e un lungo articolo al tema dell'omofobia.
LA LETTERA AL DIRETTORE. E a contestare le immagini utilizzate dall'Espresso, ci ha pensato anche l'Agedo Foggia (Associazione Genitori di Omosessuali), che ha inviato una lettera al direttore del settimanale per esprimere la propria indignazione. Si parte analizzando la copertina:  sotto il titolo “L’ITALIA ANTIGAY” - si legge nella missiva - c'è scritto :“Picchiati. Umiliati. Emarginati.  Discriminati a scuola come sul lavoro.Inchiesta dell’Espresso sull’emergenza omofobia che sempre più colpisce giovani e anziani. Con una mappa delle violenze. Da Nord a Sud”.
"NESSUNA ATTINENZA CON LE FOTO". “Io non comprendo – si legge nella mail ricevuta e inoltrata all'Espresso dal presidente Agedo, Gabriele Scalfarotto - l’attinenza delle foto scelte per corredare l’articolo, io non comprendo l’attinenza della discoteca con i ragazzini che si suicidano, io non comprendo l’ attinenza del velo rosa e delle piume (come specificato abiti di scena di uno spettacolo) con le aggressioni e gli omicidi di gay. Io non comprendo – prosegue la lettera - perché nelle foto sono rappresentati solo giovani uomini se l’articolo  afferma che “il 40% delle richieste di aiuto è di donne e che l’età varia dagli 11 agli 80 anni”. Io non comprendo perché l’unico primo piano è di un culo? Gli omosessuali hanno solo il lato B? (Forse per parlare di femminicidio associamo un bel primo piano di tette in lingerie di pizzo?).
L'INDIGNAZIONE. "Io non comprendo - prosegue la lettera - perché per rappresentare un abbraccio tra uomini bisogna specificare che avviene “… nella dark room” (accade frequentemente che i reporters dell’Espresso vadano a scattare fotografie in una dark room?). La mia indignazione – evidenzia la lettera - nasce dallo stridere del testo drammatico (omicidi, suicidi,aggressioni, licenziamenti ecc.) con quelle immagini; la mia indignazione nasce dalla modalità di rappresentazione dell’omosessualità per cui si sottolinea morbosamente la sessualità fino a rendere i gay esseri ipersessuati assurdamente lontani dalla normalità o se preferite dalla quotidianità… mi domando - si conclude - quanti sono gli omosessuali (donne, uomini, studenti, disoccupati, operai, insegnanti, professionisti, discotecari, casalinghi,  belli, brutti, timidi, estroversi, adolescenti, giovani, adulti, anziani) che si identificano in questa rappresentazione dell’omosessualità"

di Redazione 


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