Gestione "familiare" degli appalti per 30 anni: la Finanza 'scuote' il Comune di Alberona
I finanzieri del Comando Provinciale di Foggia hanno dato
esecuzione all’ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di
Foggia, applicativa della misura interdittiva della sospensione dell’esercizio
del pubblico ufficio, nei confronti di due funzionari del Comune di Alberona
(FG), in posizioni di vertice della tecnostruttura dell’Ente locale, indagati
per i reati di abuso d’ufficio e falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico
ufficiale unitamente ad un terzo dipendente comunale non sottoposto a misura
cautelare.
I LAVORI. Il provvedimento è il suggello a una efficace attività di polizia
giudiziaria della Tenenza di Lucera, coordinata dalla Procura della Repubblica
di Foggia, che in poche settimane ha consentito di far emergere nel Comune di
Alberona una gestione “familiare” negli affidamenti dei lavori di manutenzione
ordinaria e straordinaria dell’impianto di pubblica illuminazione della città,
a beneficio di due imprese locali, legate da vincoli di parentela a componenti
dell’Amministrazione Comunale e del Consiglio comunale, alle quali sono stati
liquidati affidamenti per oltre 128.000 euro, in carenza delle procedure
prescritte dal Codice dei Contratti Pubblici e in assenza dei requisiti
previsti per le imprese affidatarie dei servizi.
LA PUBBLICA ILLUMINAZIONE. In dettaglio, le indagini
spedite, coordinate dalla Procura, si sono concentrate sull’affidamento del
servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto di pubblica
illuminazione. Dagli approfondimenti fatti dai finanzieri sulla documentazione
acquisita in Comune, e dopo aver raccolto informazioni testimoniali dai
dipendenti della tecnostruttura dell’Ente, è emerso che le liquidazioni delle
somme dovute per le prestazioni rese dall’impresa affidataria avvenivano, in
spregio dei principi di buon andamento e imparzialità della Pubblica
Amministrazione, senza alcuna preventiva verifica della posizione contributiva
dell’impresa affidataria – obbligatoria per legge e risultata non in regola –
mediante la reiterata falsa attestazione in istruttoria dell’insussistenza di
circostanze ostative all’emissione dei mandati di pagamento, per un ammontare
complessivo di € 77.925 a partire dal 2015.
TRENTA ANNI. Peraltro, si è accertato che
l’impresa affidataria dei lavori, legata da vincoli di parentela al funzionario
responsabile di Settore dell’Amministrazione comunale, che in base alla legge
si sarebbe dovuto astenere dalla procedura di aggiudicazione dell’appalto per
evidente conflitto di interesse, si è ritrovata ad operare in regime di
prorogatio, ininterrottamente, per circa 30 anni, nonostante il formale
“invito”, rivolto dalla Giunta Comunale e dal Consiglio Comunale all’Ufficio
Tecnico di procedere ad una nuova gara per l’affidamento del servizio.
LA DOCUMENTAZIONE. È stato
inoltre accertato che, per l’affidamento dell’efficientamento energetico dell’impianto
di pubblica illuminazione del valore di € 50.000, nell’istruttoria curata
dall’Ufficio Tecnico del Comune è stata falsamente attestata la regolarità della
documentazione di gara presentata dall’impresa poi risultata affidataria. Un
terzo approfondimento, sempre nell’ambito della manutenzione straordinaria dell’impianto
di illuminazione della città, ha riguardato l’affidamento di alcuni lavori - ad
un’impresa legata da vincoli di parentela con un membro del Consiglio comunale
- in realtà già affidati alla ditta convenzionata per l’esecuzione della manutenzione
della illuminazione pubblica.
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