Ghetti migranti, le proposte di Landella al tavolo ministeriale: una foresteria e il recupero di immobili
“Il radicamento al territorio, con l’impiego legale e responsabilizzato del loro contributo lavorativo, è l’unica strada che può condurre all’integrazione e all’inclusione sociale dei migranti, evitando l’insorgenza nel tempo di campi abusivi di permanenza, quando avremo eliminati gli indegni insediamenti oggi esistenti in Capitanata”.
“DEBELLARE GLI INSEDIAMENTI ABUSIVI”. Lo ha detto il sindaco di Foggia, Franco Landella, a margine dell’incontro tenutosi questa mattina a Roma, presso l’ufficio di Gabinetto del Ministero dell’Interno, su invito del Prefetto di Foggia Raffaele Grassi, per l’esame delle tematiche concernenti il superamento degli insediamenti spontanei dell’ex pista di Borgo Mezzanone e del ghetto di Rignano. “Debellare gli insediamenti abusivi di migranti in Capitanata – questo l’intento del primo cittadino foggiano, così come riportato nella sua nota – nella preoccupazione di sovvenire maggiormente alla necessità di una loro dignitosa accoglienza, coniugando il valore della umanità e quello della legalità”.
16 MILIONI DI EURO. “L’esigenza di una programmazione condivisa di inclusione sociale, manifestata dal Prefetto Michele Di Bari – ha aggiunto ancora Landella – è esattamente quella perseguita dal Comune di Foggia con l’utilizzo del contratto istituzionale di sviluppo per la gestione di Masseria Giardino, che porterà, grazie all’ottenimento di un finanziamento di 16 milioni di euro, alla realizzazione di foresterie a basso impatto edilizio destinate alle persone, di nazionalità italiana o straniera, che saranno impiegate, con regolare contratto di lavoro, alla conduzione dell’importante patrimonio fondiario del nostro Comune”.
GLI IMMOBILI EX O.N.C. In quest’ottica, il Sindaco ha avanzato un’altra importante proposta al tavolo ministeriale, proponendo di destinare fondi anche all’iniziativa privata di recupero dei tanti immobili ex O.N.C. (Opera Nazionale Combattenti) presenti in Capitanata, “per destinarli a migranti da vincolare territorialmente con regolari contratti di guardiania o di conduzione dei terreni. In tal modo – ha esposto Landella – si risolverebbero due problemi: quello della ristrutturazione di queste casette per la maggior parte fatiscenti, spesso già abitate da extracomunitari in condizioni igienico-sanitarie indicibili; e quello di legare al territorio, con il lavoro, i migranti bisognosi di accoglienza e occupazione, favorendo di fatto la loro inclusione sociale e la loro integrazione con le comunità locali”.
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