“Nella sola giornata di sabato, già 300 dei migranti che vivono all’interno del Ghetto di Rignano Garganico hanno deciso di iscriversi alle liste di prenotazione per il lavoro nelle campagne. E' un risultato prezioso, frutto del buon lavoro dei tanti soggetti che in questo momento collaborano con la Regione, prova del fatto che si stanno spezzando le catene del caporalato e che il nostro progetto di chiusura del Ghetto, accompagnato a un percorso di regolarizzazione dei rapporti di lavoro, sta riscuotendo interesse e fiducia”. Guglielmo Minervini mostra ottimismo. Anche perché la data del primo luglio, indicato come giorno in cui sarà effettuato lo smantellamento del cosiddetto Ghetto di Rignano, è sempre più vicina. Ed allora, bisogna muoversi, creare coscienza fra i migranti, spiegare bene cosa sta accadendo. E soprattutto, spingerli ad iscriversi alle liste di prenotazione dei Centri Territoriali per l’Impiego. L’unico antidoto, per l’assessore alla Cittadinanza Attiva della Regione Puglia, per contrastare in modo efficace il fenomeno del caporalato.
EQUAPUGLIA.IT Anche per questo, nell’ambito della campagna di comunicazione del progetto ‘Capo Free Ghetto Off’, relativo alla chiusura del Ghetto di Rignano Garganico, è stato attivato il sito www.equapulia.it , “un invito al consumo critico. Perché solo grazie a una forte consapevolezza pubblica, a un’alleanza coi cittadini, si possono spingere quelle aziende che lo fanno, a non ricorrere più al lavoro nero. Per questo - continua Minervini - presentiamo il bollino etico che verrà rilasciato a tutti quei soggetti che vanno dalla raccolta alla lavorazione, alla sua distribuzione, dimostreranno di non aver fatto ricorso al lavoro nero. Il nostro invito è che i consumatori pugliesi e non, scelgano quei prodotti che non sfruttano il lavoro nero e che non contribuiscono al mantenimento di situazioni quale quella di Rignano”.
L’OBIETTIVO Intanto, le associazioni, i sindacati, i volontari sono scesi in campo. Il primo tour si è registrato sabato scorso, ma l’attività di informazione nei confronti dei cittadini migranti che vivono al Ghetto proseguirà anche nei prossimi giorni. Bisogna illustrare ai migranti come si svolgerà lo smantellamento del Ghetto, dove saranno allestite le tendopoli, come sfuggire alla morsa dei caporali, come iscriversi alle liste di prenotazione. Certo, ci sono ancora diversi punti oscuri da chiarire (quanto tempo dureranno le tendopoli? Come si svolgerà effettivamente lo smantellamento? Dove andranno a finire i migranti che non si iscrivono alle liste di prenotazione e che non vogliono lasciare il Ghetto?), ma il lavoro della Regione Puglia pare sincero. E, aspetto importante, concordato con le realtà locali che quotidianamente hanno a che fare con i lavoratori migranti. “Il nostro obiettivo - aggiunge Minervini - non è solo chiudere il Ghetto ma anche quello di lottare con forza contro il lavoro nero e il caporalato. Per questo abbiamo predisposto delle liste di prenotazione dove i migranti possono iscriversi e dalla quale le aziende possono attingere per la manodopera. In questo modo i migranti hanno la possibilità di uscire da una condizione di sfruttamento e di lavoro nero, mentre alle aziende che attingeranno dalle liste di prenotazione, la Regione Puglia darà un incentivo di carattere economico per coprire i costi della manodopera”.