Gigi Proietti torna in una fiction Rai e con lui, anzi contro, l'attore foggiano Michele De Virgilio
Lunedì 27 ottobre, la prima di quattro puntate in prima serata
Si intitola “Una pallottola nel cuore” la nuova serie Tv Rai di quattro puntate che debutta in prima serata il prossimo lunedì 27 ottobre, con protagonista uno dei mostri sacri del teatro e del cinema italiano: Gigi Proietti. L'istrione romano interpreta un giornalista della vecchia guardia, Bruno Palmieri, impegnato a riportare a galla casi di cronaca irrisolti e spesso troppo facilmente archiviati da stampa e opinione pubblica. Tra i suoi antagonisti, nei panni del rampante Fabio Martelli, redattore pronto a tutto pur di soffiargli una notizia, c'è l'attore foggiano Michele De Virgilio, qualche anno fa interprete a teatro del monologo “Tonino a testa in giù”, spettacolo incentrato sul crollo di Viale Giotto e rappresentato, tra le tante città, anche a Parigi. A poche ore dalla prima puntata, l'abbiamo raggiunto al telefono per qualche anticipazione su questa nuova esperienza televisiva.
Michele De Virgilio è chiamato ad una prova importante, tra l'altro nel ruolo di antagonista di uno dei mostri sacri del teatro e del cinema italiano, Gigi Proietti. È la prima volta che ci lavori insieme? Che impressione ti ha fatto?
Con il regista Luca Manfedi è la seconda volta, e ci tengo a sottolinearlo, mentre con Proietti è la mia prima assoluta. Al di là della sua grande capacità artistica, che tutti conosciamo, umanamente parlando posso dire che è una persona eccezionale, generosissima, in grado di mettere sempre una bella atmosfera sul set.
Con Proietti anche Marco Marzocca, oltre alla promettente Francesca Inaudi, un cast stimolante...
Alto, davvero altissimo livello, è vero. Sono contento di aver lavorato con quelli che reputo in questo momento i migliori attori di commedia del panorama italiano. Tra l'altro, ci tengo a sottolineare anche la presenza di Paola Minaccioni, molto brava, nei panni della caporedattrice del giornale, con cui ho un flirt segreto nel corso delle puntate...
“La pallottola nel cuore” è un titolo che richiama alla cronaca nera, ma con Proietti e Marzocca, attori versatili ma di nota discendenza comica, la fiction non può non avere momenti di leggerezza ed ilarità. È così? Una sfumatura che sicuramente avrà colto il tuo Fabio Martelli, non è vero?
Il titolo rispecchia la realtà vissuta dal protagonista, Proietti appunto, il quale ha davvero una pallottola nel cuore che piano piano si sta spostando e che mina la sua stessa attività lavorativa. Inoltre, di questa pallottola non si è mai saputo nulla ed è uno dei tanti misteri che aleggiano nella storia. Quanto alla fiction in sé, si può dire che cammina su due binari: da una parte la commedia sentimentale, sviluppata soprattutto nella storia di Gigi con la sua ex moglie e arricchita dalla comparsa di una figlia di cui non sapeva nulla... Dall'altra parte c'è la vera e propria linea gialla, come conferma questa prima puntata della serie, con il ritorno in libertà di un uomo che, vent'anni dopo i fatti accaduti e la sua condanna in carcere, chiede l'aiuto di Proietti per dimostrare la sua innocenza davanti agli occhi del figlio.
Parliamo del tuo personaggio, il giornalista Fabio Martelli. Si legge nella scheda che “usa metodi non convenzionali”: quali sarebbero questi metodi?
Soprattutto uno: usa il suo fascino per sedurre la caporedattrice e avere così favori e fare carriera. È spietato, in questo senso, ma, come si dice in gergo giornalistico, “è sempre sul pezzo”... Non appena sente puzza di notizia si mette in moto e si dà da fare. È quello che si potrebbe definire un giornalista d'assalto, pronto a tutto...
E sei riuscito a portare anche in lui qualcosa di “Tonino a testa in giù”?
Di Tonino conserva il sorriso e la voglia di vivere, senza dubbio. E, così come Tonino ha indagato sul crollo di Viale Giotto, anche Martelli indaga sulle varie vicissitudini italiane, seppur con metodologie diverse. Come Tonino, aggiungo, farà fatica ad affermare una verità che non si può vedere facilmente.
Tra Proietti e Marzocca, non sono mancati i siparietti durante le riprese...
Con Gigi, come detto, è un vero piacere lavorare. Durante la pausa pranzo poi, raccontava continuamente barzellette e teneva allegro il set... Qualche volta, alla ripresa dei lavori, cambiavamo le battute direttamente sul set, grazie alle sue intuizioni. Con Marco Mrzocca invece giocavamo alla play station insieme: è un vero patito di tecnologia e nelle pause, in camerino, non facevamo altro che sfidarci ai videogame. Tra l'altro è un grande esperto, ha tutti i giochi del mondo ed è aggiornatissimo...
Quattro puntate, di lunedì, una sotto-trama gialla. Ma forse, per la prima volta, una serie televisiva italiana incentra sul mondo del giornalismo: pensi che piacerà al pubblico?
L'originalità di questa fiction sta tutta nel fatto di pescare dai casi del passato, i quali vengono riportati in luce dalla volontà di un personaggio, Bruno Palmieri, appunto. Sono tutti casi vecchi e infatti, in conferenza stampa, si faceva un parallelo con il Tenente Colombo... La grande attrattiva è senza dubbio il ritorno alla fiction di Proietti, che non faceva da moltissimi anni e, in questo senso, la curiosità è tanta. Ho visto in anteprima la puntata di lunedì e posso dire che mi ha letteralmente lasciato inchiodato alla sedia, e io sono molto critico, soprattutto nei confronti di me stesso. In questo, devo ringraziare la guida di Luca Manfredi, un regista che 'mangia' commedia da quando era bambino.
In questi giorni sei impegnato in altri cast di rilievo: quali?
Sto girando “Che Dio ci aiuti 3”, dove sarò protagonista di una puntata, e “Squadra Antimafia”, la settima serie. Anche in quest'ultimo caso faccio un personaggio non proprio positivo: interpreto un killer siciliano... E poi c'è anche un film, presto nelle sale. Ma di questo vi dirò più avanti.
Si intitola “Una pallottola nel cuore” la nuova serie Tv Rai di quattro puntate che debutta in prima serata il prossimo lunedì 27 ottobre, con protagonista uno dei mostri sacri del teatro e del cinema italiano: Gigi Proietti. L'istrione romano interpreta un giornalista della vecchia guardia, Bruno Palmieri, impegnato a riportare a galla casi di cronaca irrisolti e spesso troppo facilmente archiviati da stampa e opinione pubblica. Tra i suoi antagonisti, nei panni del rampante Fabio Martelli, redattore pronto a tutto pur di soffiargli una notizia, c'è l'attore foggiano Michele De Virgilio, qualche anno fa interprete a teatro del monologo “Tonino a testa in giù”, spettacolo incentrato sul crollo di Viale Giotto e rappresentato, tra le tante città, anche a Parigi. A poche ore dalla prima puntata, l'abbiamo raggiunto al telefono per qualche anticipazione su questa nuova esperienza televisiva.
Michele De Virgilio è chiamato ad una prova importante, tra l'altro nel ruolo di antagonista di uno dei mostri sacri del teatro e del cinema italiano, Gigi Proietti. È la prima volta che ci lavori insieme? Che impressione ti ha fatto?
Con il regista Luca Manfedi è la seconda volta, e ci tengo a sottolinearlo, mentre con Proietti è la mia prima assoluta. Al di là della sua grande capacità artistica, che tutti conosciamo, umanamente parlando posso dire che è una persona eccezionale, generosissima, in grado di mettere sempre una bella atmosfera sul set.
Con Proietti anche Marco Marzocca, oltre alla promettente Francesca Inaudi, un cast stimolante...
Alto, davvero altissimo livello, è vero. Sono contento di aver lavorato con quelli che reputo in questo momento i migliori attori di commedia del panorama italiano. Tra l'altro, ci tengo a sottolineare anche la presenza di Paola Minaccioni, molto brava, nei panni della caporedattrice del giornale, con cui ho un flirt segreto nel corso delle puntate...
“La pallottola nel cuore” è un titolo che richiama alla cronaca nera, ma con Proietti e Marzocca, attori versatili ma di nota discendenza comica, la fiction non può non avere momenti di leggerezza ed ilarità. È così?
Il titolo rispecchia la realtà vissuta dal protagonista, Proietti appunto, il quale ha davvero una pallottola nel cuore che piano piano si sta spostando e che mina la sua stessa attività lavorativa. Inoltre, di questa pallottola non si è mai saputo nulla ed è uno dei tanti misteri che aleggiano nella storia. Quanto alla fiction in sé, si può dire che cammina su due binari: da una parte la commedia sentimentale, sviluppata soprattutto nella storia di Gigi con la sua ex moglie e arricchita dalla comparsa di una figlia di cui non sapeva nulla... Dall'altra parte c'è la vera e propria linea gialla, come conferma questa prima puntata della serie, con il ritorno in libertà di un uomo che, vent'anni dopo i fatti accaduti e la sua condanna in carcere, chiede l'aiuto di Proietti per dimostrare la sua innocenza davanti agli occhi del figlio.
Parliamo del tuo personaggio, il giornalista Fabio Martelli. Si legge nella scheda che “usa metodi non convenzionali”: quali sarebbero questi metodi?
Soprattutto uno: usa il suo fascino per sedurre la caporedattrice e avere così favori per fare carriera. È spietato, in questo senso, ma, come si dice in gergo giornalistico, “è sempre sul pezzo”... Non appena sente puzza di notizia si mette in moto e si dà da fare. È quello che si potrebbe definire un giornalista d'assalto, pronto a tutto.
E sei riuscito a portare anche in lui qualcosa di “Tonino a testa in giù”?
Di Tonino conserva il sorriso e la voglia di vivere, senza dubbio. E, così come Tonino ha indagato sul crollo di Viale Giotto, anche Martelli indaga sulle varie vicissitudini italiane, seppur con metodologie diverse. Come Tonino, aggiungo, farà fatica ad affermare una verità che non si può vedere facilmente.
Quattro puntate, di lunedì, una sotto-trama gialla. Ma forse, per la prima volta, una serie televisiva italiana incentra sul mondo del giornalismo: pensi che piacerà al pubblico?
L'originalità di questa fiction sta tutta nel fatto di pescare dai casi del passato, i quali vengono riportati in luce dalla volontà di un personaggio, Bruno Palmieri, appunto. Sono tutti casi vecchi e infatti, in conferenza stampa, si faceva un parallelo con il Tenente Colombo... La grande attrattiva è senza dubbio il ritorno alla fiction di Proietti, che non faceva da moltissimi anni e, in questo senso, la curiosità è tanta. Ho visto in anteprima la puntata di lunedì e posso dire che mi ha letteralmente lasciato inchiodato alla sedia, e io sono molto critico, soprattutto nei confronti di me stesso. In questo, devo ringraziare la guida di Luca Manfredi, un regista che 'mangia' commedia da quando era bambino.
In questi giorni stai girando altri lavori di rilievo: quali?
Sto girando “Che Dio ci aiuti 3”, dove sarò protagonista di una puntata, e “Squadra Antimafia”, la settima serie. Anche in quest'ultimo caso faccio un personaggio non proprio positivo: interpreto un killer siciliano... E poi c'è anche un film, presto nelle sale. Ma di questo vi dirò più avanti.