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Gino Lisa: a rischio 14 milioni di fondi Fas da investire entro il 2013

Pugliese (Uil): "La Regione chieda una proroga"

Dopo il via libera del Mibac sull'allungamento della pista aeroportuale del Gino Lisa, ora bisogna sbrigarsi: a rischio ci sono 14 milioni di euro di fondi Fas destinati all'operazione, i quali, però, potrebbero tornare a Roma se non fossero spesi entro la fine dell'anno.
Il monito arriva da Aldo Pugliese, segretario generale della Uil di Puglia, che interviene sul rischio, già ventilato dall’amministratore unico di Aeroporti di Puglia, Giuseppe Acierno, di perdere i fondi destinati all’ampliamento della pista dell’aeroporto Gino Lisa di Foggia.
PUGLIESE: "SE SI PERDE L'OCCASIONE, IL GINO LISA MORIRA'". “Per stessa ammissione del massimo dirigente di AdP – spiega Pugliese – qualora non venissero spesi entro la fine dell’anno, si correrebbe il rischio di rinunciare a 14 milioni di fondi Fas e, conseguentemente, alla possibilità di ospitare velivoli fino a 150 passeggeri, opzione che invece renderebbe il Gino Lisa competitivo a livello nazionale e non solo, trasformando lo scalo aereo foggiano in un passaggio fondamentale anche in virtù dell’interesse di tanti operatori turistici rispetto all’attivazione di collegamenti con mercati esteri emergenti. Il sistema aeroportuale pugliese, di per sé ben al di sotto delle proprie reali potenzialità per demerito di una gestione manageriale o presunta tale che non ha mai saputo e voluto essere ambiziosa per creare una rete davvero efficace tra gli scali regionali, non merita questo ulteriore contraccolpo che, di fatto, sancirebbe la morte dell’aeroporto dauno. Un delitto  annunciato - chiosa Pugliese - già nel momento in cui si decise, mesi addietro, di decretare la fine dei voli passeggeri”.
"LA REGIONE CHIEDA PROROGA SU TEMPI DI REALIZZAZIONE E SPESA". “L’augurio – auspica poi Pugliese – è che quantomeno la Regione, con il supporto del Governo, riesca a porre rimedio, in extremis, a quello che potrebbe rivelarsi un danno immane e fatale, ottenendo una proroga sui tempi di realizzazione e di spesa". 
IL COLLASSO DEL SISTEMA AEROPORTUALE PUGLIESE. "Tuttavia - conclude il segretario della Uil di Puglia, estendendo la sua analisi al territorio regionale - è l’intero sistema aeroportuale che non può più permettersi di navigare a vista. La lenta decadenza di Foggia, infatti, fa il paio con l’abbandono in cui sostanzialmente verte Grottaglie, aeroporto strutturalmente tra i migliori del Meridione, per il quale si continua a parlare, senza alcuna cognizione di causa, di servizio cargo, mentre il tessuto economico locale chiede a gran voce l’attivazione dei voli passeggeri per rilanciare settori vitali come il commercio e il turismo, e con l’incognita Brindisi, ostaggio delle scelte future di una sola compagnia aerea che mantiene sotto scacco le strategia di Aeroporti di Puglia”.
“Mentre si continua a parlare e discutere di problematiche ormai vecchie come il mondo, il tempo trascorre inutilmente e le occasioni sfumano”.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia, interviene sul rischio, ventilato dall’amministratore unico di Aeroporti di Puglia, Acierno, di perdere i fondi destinati all’ampliamento della pista dell’aeroporto Gino Lisa di Foggia.
“Per stessa ammissione del massimo dirigente di AdP – continua Pugliese – qualora non venissero spesi entro la fine dell’anno, si correrebbe il rischio di rinunciare a 14 milioni di fondi Fas e, conseguentemente, alla possibilità di ospitare velivoli fino a 150 passeggeri, opzione che invece renderebbe il Gino Lisa competitivo a livello nazionale e non solo, passaggio fondamentale anche in virtù dell’interesse di tanti operatori turistici rispetto all’attivazione di collegamenti con mercati esteri emergenti. Il sistema aeroportuale pugliese, di per sé ben al di sotto delle proprie reali potenzialità per demerito di una gestione manageriale o presunta tale che non ha mai saputo e voluto essere ambiziosa per creare una rete davvero efficace tra gli scali regionali, non merita questo ulteriore contraccolpo che, di fatto, sancirebbe la morte dell’aeroporto dauno. Un delitto annunciato già nel momento in cui si decise, mesi addietro, di decretare la fine dei voli passeggeri”.
“L’augurio – attacca Pugliese – è che quantomeno la Regione, con il supporto del Governo, riesca a porre rimedio, in extremis, a quello che potrebbe rivelarsi un danno immane e fatale, ottenendo una proroga sui tempi di realizzazione e di spesa. Tuttavia è l’intero sistema aeroportuale che non può più permettersi di navigare a vista, ma deve dotarsi di una programmazione seria che punti con decisione a mettere in rete gli scali presenti sul territorio. La lenta decadenza di Foggia, infatti, fa il paio con l’abbandono in cui sostanzialmente verte Grottaglie, aeroporto strutturalmente tra i migliori del Meridione, per il quale si continua a parlare, senza alcuna cognizione di causa, di servizio cargo, mentre il tessuto economico locale chiede a gran voce l’attivazione dei voli passeggeri per rilanciare settori vitali come il commercio e il turismo, e con l’incognita Brindisi, ostaggio delle scelte future di una sola compagnia aerea che mantiene sotto scacco le strategia di Aeroporti di Puglia”.
 

di Redazione 


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