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Gino Lisa, il piano aeroporti del Governo è un buco nell'acqua

Le perplessità di Casto, presidente Mondo Gino Lisa

“Quello studio è un buco nell’acqua, fa solo tanta retorica”. Andrea Casto, presidente di Mondo Gino Lisa, l’associazione che da anni si batte per la valorizzazione dello scalo foggiano, è convinto: il “piano aeroporti” che il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, presenterà già domani al Consiglio dei Ministri “non dice nulla di nuovo”.

IL PIANO DEL GOVERNO. Secondo Repubblica, che ieri ha anticipato i contenuti del dossier, gli scali nazionali saranno dimezzati e resteranno operativi meno di 40 “poli”. E nello specifico, il futuro del Gino Lisa è targato “turismo locale”.
NULLA DI NUOVO. “Come sempre tanto fumo e niente arrosto. Quello studio non dice nulla di nuovo – assicura Casto – e non serve a trovare soluzioni. Nella nostra regione, Foggia si troverà come già previsto nell’asset 3 e cioè dopo Bari, capoluogo di regione e collegamento internazionale e Brindisi, che sta sfruttando i vettori low cost”
FOGGIA HA UNA STORIA. In sostanza, Casto legge questo dossier meno negativamente di tanti altri: “Paradossalmente il fatto che Foggia venga citata, anche se per parlare di un potenziale taglio, è positivo. Altri scali con lo stesso traffico di passeggeri, cioè vicini allo zero, neppure vengono citati, come ad esempio Oristano e Siena. Questo dimostra – prosegue Casto – che  Foggia ha una storia e nonostante 40 anni di assenza di gestione, viene riconosciuta l’importanza turistica del nostro aeroporto”.
CONFERENZA DI SERVIZIO. Qualcosa di nuovo, invece, potrebbe venir fuori dalla conferenza di servizio del 12 settembre, snodo fondamentale per lo scalo foggiano. “Noi come sempre ci saremo – spiega Casto – e la richiesta dei foggiani è sotto gli occhi di tutti. Vogliono volare ed è fondamentale l’allungamento della pista. Abbiamo letto le ultime dichiarazioni dell’assessore all’Urbanistica che ha manifestato perplessità sul fatto che il Comune possa arrivare con le carte in regola, ma non possiamo permetterci ulteriori perdite di tempo”.
PARERI MANCANTI. Tra i punti più controversi – come si legge anche dal sito dell’associazione che riprende la nota dell’assessorato - c’è l’esame di rischio (richiesto dalla Regione) e il via libera dell’Ufficio tratturi, ma la Direzione Regionale dei Beni culturali ha comunicato che non renderà pareri se non in sede di Commissione nazionale di Valutazione di Impatto Ambientale.
NAVETTA BUS. Infine, qualche sassolino dalla scarpa Castro vuole toglierselo anche nei confronti della Regione. “La navetta bus che porta da Palese al Gargano è un fallimento. E inoltre dalla regione non hanno ancora saputo darmi una risposta a un semplice interrogativo: perché un turista deve arrivare a Bari Palese e poi tra autobus, treni, coincidenze deve impiegare un’altra mezza giornata per raggiungere il Gargano?”. La risposta sarebbe semplice: garantire uno scalo foggiano. Ma il condizionale, in questo caso, purtroppo è d’obbligo.

di Redazione 


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