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Gino Lisa, l'Enac guasta i giochi: serve una integrazione al Piano di rischio

L'assessore Marasco rilancia: "In 2 giorni risolviamo"

Nemmeno una settimana fa era arrivata la rassicurazione durante il forum pubblico: il piano di rischio per il Gino Lisa approderà in aula consiliare entro quindici giorni. “E poi voglio vedere chi si prende la responsabilità di bloccarlo” aveva tuonato il sindaco, Gianni Mongelli. Non c’è stato bisogno di arrivare in Consiglio comunale, però, per vedere ancora nubi minacciose sullo sblocco per l’allungamento della pista Gino Lisa.
INTEGRARE IL PIANO. Più che il piano di rischio, in pratica è diventato a rischio il piano. Perché con una nota indirizzata all’assessore alla Qualità e all’Assetto del territorio, Augusto Marasco, e al dirigente del Servizio Urbanistica, Paolo Affatato, l’Ente Nazione per l’Aviazione Civile (ENAC) ha chiesto una ulteriore integrazione al Piano di Rischio che il Comune di Foggia aveva trasmesso il 5 aprile scorso. Due mesi dopo, punto e accapo.
“RISOLVIAMO IN DUE GIORNI”. Una lungaggine burocratica che da Palazzo di Città intendono risolvere entro un paio di giorni: «Nelle prossime 48 ore aggiorneremo dispositivi normativi che, francamente, dopo due mesi, pensavamo di avere concordato punto per punto», sottolinea Marasco con riferimento alle nuove tipologie di vincoli finalizzati alla gestione sostenibile del rapporto aeroporto-territorio, introdotte dal Codice della Navigazione entrato in vigore nel 2006.
POCHE PERSONE AL SALICE. Semplificando, le osservazioni di ENAC riguardano l’articolo 7 delle Norme di Attuazione del Piano di Rischio e producono l’effetto che, anche nella zona del Salice, in direzione della testata sud della pista aeroportuale, potrà essere prevista solo «una modesta funzione residenziale con indici di edificabilità bassi, che comportano la permanenza di un numero limitato di persone».

di Redazione 


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