Avevamo lasciato, ci troviamo a raddoppiare. Nel giro di poche ore, Foggia si scopre in un limbo: senza aeroporti civili concretamente attivi, ma con la prospettiva di averne addirittura due nei prossimi anni: Gino Lisa e Amendola.
IL PIANO DEI RISCHI. Riepiloghiamo: l’Enac, l’ente nazionale dell’aviazione civile,
ha approvato il Piano dei rischi per l’allungamento del Gino Lisa.
Dopo aver “bacchettato” il sindaco per i ritardi rispetto a quanto prospettato durante il forum pubblico, ecco che Gianni Mongelli può godersi un provvedimento atteso da decenni in città. Tanto di cappello a lui e all’insistenza della sua giunta, con un auspicio e un invito: concretizzare il risultato. Al di là– come ha spiegato lo stesso Mongelli – dello sblocco dei Fondi Cipe, che sarebbero comunque un ottimo aiuto per i lavori di allungamento della pista.
CHARTER TURISTICI.“Il Gino Lisa resta il nostro scalo aeroportuale di riferimento” ha ribadito il primo cittadino. Qualche ora dopo, però, è arrivata finalmente la risposta ufficiale del ministro Mario Mauro: “Ho richiesto allo Stato Maggiore dell'Aeronautica uno studio relativo alla possibilità di utilizzarlo, in un certo periodo dell'anno, per dei voli charter per operatori interessati all'attività turistica dell'area della provincia di Foggia e delle aree limitrofe". E poi il ministro ha aggiunto che appena lo studio sarà pronto, tornerà a Foggia per illustrarlo.
POCHE PAROLE, MOLTI FATTI. A essere ottimisti, dopo la giornata di ieri Foggia si scopre addirittura in grado di poter scegliere come volare. Restano però alcune perplessità – quelle palesate nei giorni scorsi da associazioni come Mondo Gino Lisa, gruppi e comitati cittadini che si battono per la riattivazione dello scalo civile – e il timore che le polemiche politiche e i continui ‘’si potrebbe anche usare’’ possano minare la tempistica per la ripresa dei voli. Un passo avanti, comunque, è innegabile. Che sia la volta buona per tornare a volare?