Gino Lisa, il Comune di Foggia si affida a un avvocato romano
La sfida dell’allungamento della pista dell’aeroporto Gino Lisa di Foggia passa (anche) da Roma. E, in particolare, da uno studio legale della Capitale, quello dell’avvocato Cassazionista Romano Vania, a cui la giunta del Comune di Foggia (delibera scaricabile in fondo alla pagina) ha affidato alcuni pareri legali per comprendere come muoversi nei meandri della burocrazia.
IL FINANZIAMENTO. In particolare, si fa riferimento all’annosa questione degli ‘aiuti di Stato’: in sostanza, esiste un finanziamento di 14 milioni di euro di fondi Cipe destinati ad Aeroporti di Puglia, che però ha come maggior azionista (99,41%), la Regione Puglia. Per evitare l’infrazione che blocca da tempo il finanziamento, sarebbe necessario un cofinanziamento del 25% da parte del soggetto beneficiario (o altro distinto soggetto privato) per evitare di incorrere nella procedura d’infrazione.
I QUESITI. Partendo da qui, i quesiti legali sottoposti all’avvocato Vania (“non escludendo la possibilità che questa riflessione si tramuti anche in concreta azione legale”), intendono comprendere innanzitutto quale sia “la natura giuridica di Aeroporti di Puglia SpA rispetto all’ordinamento giuridico nazionale e alla normativa europea” e, una volta precisata, comprendere “se AdP possa, nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di stato in vigore, essere la società chiamata a garantire il cofinanziamento obbligatorio del 25% per la realizzazione dell’opera, utilizzando risorse messe a disposizione dal socio pubblico Regione Puglia o rivenienti dal proprio bilancio da anni in attivo”.
L’ALTERNATIVA.“Sussiste - infine, si chiede la giunta - alla luce della documentazione depositata dalla Regione Puglia in Europa, la possibilità di intraprendere, da parte della stessa Regione Puglia, un altro percorso per ottenere invece il riconoscimento pieno della possibilità di utilizzare tutti i fondi Cipe senza incorrere nell’iter dell’infrazione e dunque del cofinanziamento obbligatorio?”.
IL TERMINAL. A questo, va ad aggiungersi anche l’aspetto relativo all’immobilismo – denunciato dal Comune di Foggia - sulla questione relativa al terminal intermodale stazione ferroviaria e il Protocollo d’intesa tra Regione Puglia, RFI, FS-Sistemi Urbani per la razionalizzazione e il potenziamento della rete ferroviaria, i connessi interventi compensativi e la valorizzazione di aree ferroviarie dismettibili. Ora la parola passa all’avvocato e in base ai suoi pareri il Comune deciderà come muoversi.
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