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Giordano, ecco Placido: “Ciò che passa per i grandi teatri passerà anche da Foggia”

Il nuovo direttore artistico del teatro comunale

“Qui è come entrare in una chiesa”. Cita Giorgio Strehler il volto nuovo della cultura teatrale del capoluogo dauno, nel corso della conferenza stampa di presentazione di questa mattina, dalla Sala Fedora del Teatro U. Giordano di Foggia. Nel ricordo del grande maestro e regista, suo direttore al Piccolo Teatro di Milano, Michele Placido trae ispirazione per commentare la propria nomina a direttore artistico del teatro comunale foggiano, chiuso da oltre sette anni e finalmente in procinto di ripartire dalla prossima stagione. 
 
IL TEATRO GIORDANO SARA' UNA CHIESA LAICA. “Ho ricordato le parole di Strehler – ha dichiarato Michele Placido durante la conferenza – non appena ho varcato la soglia di questo prestigioso teatro. Il Giordano sarà una chiesa laica”. Entusiasmo, aspettative importanti e sorrisi di distensione: la presentazione dell'attore e regista di Ascoli Satriano sembra porre fine anche ai veleni della campagna elettorale, se non altro per la presenza in contemporanea dei “due sindaci” di Foggia. Oltre all'uscente Gianni Mongelli (cui va il merito, alla fine, di essere riuscito a disbrigare uno degli impicci amministrativi e burocratici più urticanti e costosi della storia foggiana), ha fatto capolino in sala anche il neoeletto Franco Landella, il quale ha sottolineato l'invito del suo predecessore, esprimendo il suo apprezzamento nei confronti della nomina di “un artista che manifesta il suo attaccamento a questa terra”. Con loro, il Presidente del Teatro Pubblico Pugliese Carmelo Grassi, meritevole di aver “riportato a casa” un professionista “riconosciuto nel mondo del cinema, del teatro, della televisione, come ce ne sono pochi in Italia”. 
 
LIRICA, TEATRO CIVILE E... ABBONAMENTI. “Per ripartire, abbiamo bisogno innanzitutto di abbonamenti e anzi, sarò io il primo a pagare il biglietto... Il secondo, invece, sarà il nuovo Sindaco”. Queste le prime battute di Placido in merito alla sua nuova esperienza iniziata, stando alle sue parole (come nell'intervista video qui riportata ndr), senza timori riverenziali da parte della cittadinanza foggiana nei confronti dei grandi teatri nazionali. “Quello che passa da Torino e Milano deve arrivare anche qui a Foggia – ha aggiunto il nuovo direttore artistico – i foggiani non devono più andare a Napoli o a Bari per vedere certi spettacoli”. Sulla stagione, nonostante i tempi siano ancora prematuri, Placido non ha negato “la presenza in programma della lirica, in onore di Umberto Giordano. Inoltre – ha continuato l'attore ascolano – spero di portare anche qualche produzione civile perché è a teatro, come dico sempre, che si migliora la città”. 
 
LE POLEMICHE CON LE COMPAGNIE LOCALI. “Foggia e la sua provincia sono essenziali per tutta la Puglia – ha dichiarato invece Carmelo Grassi, a nome del Teatro Pubblico Pugliese, l'ente che di fatto ha ingaggiato Michele Placido – e ci tengo a sottolineare quanto ha ribadito lo stesso Placido in occasione del nostro incontro e cioè che vuole lavorare con gli operatori locali”. Il riferimento, come ormai noto (GUARDA INTERVISTA), è alle polemiche delle scorse settimane, quando le compagnie teatrali foggiane hanno lamentato il fatto di non essere state minimamente interpellate in merito alla nomina di un nuovo direttore artistico del Teatro Giordano. “Le polemiche – ha continuato Grassi – ci sono anche servite per spiegare bene il progetto il quale, sottolineo, non deve togliere nulla a nessuno e anzi – ha concluso, rivolgendosi al nuovo sindaco Landella – deve spingere anche la nuova amministrazione ad investire nella cultura”.
“Qui è come entrare in una chiesa”. Cita Giorgio Strehler il volto nuovo della cultura teatrale del capoluogo dauno, nel corso della conferenza stampa di presentazione di questa mattina, dalla Sala Fedora del Teatro U. Giordano di Foggia. Nel ricordo del grande maestro e regista, suo direttore al Piccolo Teatro di Milano, Michele Placido trae ispirazione per commentare la propria nomina a direttore artistico del teatro comunale foggiano, chiuso da oltre sette anni e finalmente in procinto di ripartire dalla prossima stagione.
IL TEATRO GIORDANO SARA' UNA CHIESA LAICA. “Ho ricordato le parole di Strehler – ha dichiarato Michele Placido durante la conferenza – non appena ho varcato la soglia di questo prestigioso teatro. Il Giordano sarà una chiesa laica”. Entusiasmo, aspettative importanti e sorrisi di distensione: la presentazione dell'attore e regista di Ascoli Satriano sembra porre fine anche ai veleni della campagna elettorale, se non altro per la presenza in contemporanea dei “due sindaci” di Foggia. Oltre all'uscente Gianni Mongelli (cui va il merito, alla fine, di essere riuscito a disbrigare uno degli impicci amministrativi e burocratici più urticanti e costosi della storia foggiana), ha fatto capolino in sala anche il neoeletto Franco Landella, il quale ha sottolineato l'invito del suo predecessore, esprimendo il suo apprezzamento nei confronti della nomina di “un artista che manifesta il suo attaccamento a questa terra”. Con loro, il Presidente del Teatro Pubblico Pugliese Carmelo Grassi, meritevole di aver “riportato a casa” un professionista “riconosciuto nel mondo del cinema, del teatro, della televisione, come ce ne sono pochi in Italia”.
LIRICA, TEATRO CIVILE E... ABBONAMENTI. “Per ripartire, abbiamo bisogno innanzitutto di abbonamenti e anzi, sarò io il primo a pagare il biglietto... Il secondo, invece, sarà il nuovo Sindaco”. Queste le prime battute di Placido in merito alla sua nuova esperienza iniziata, stando alle sue parole (come nell'intervista video qui riportata ndr), senza timori riverenziali da parte della cittadinanza foggiana nei confronti dei grandi teatri nazionali. “Quello che passa da Torino e Milano deve arrivare anche qui a Foggia – ha aggiunto il nuovo direttore artistico – i foggiani non devono più andare a Napoli o a Bari per vedere certi spettacoli”. Sulla stagione, nonostante i tempi siano ancora prematuri, Placido non ha negato “la presenza in programma della lirica, in onore di Umberto Giordano. Inoltre – ha continuato l'attore ascolano – spero di portare anche qualche produzione civile perché è a teatro, come dico sempre, che si migliora la città”.
LE POLEMICHE CON LE COMPAGNIE LOCALI. “Foggia e la sua provincia sono essenziali per tutta la Puglia – ha dichiarato invece Carmelo Grassi, a nome del Teatro Pubblico Pugliese, l'ente che di fatto ha ingaggiato Michele Placido – e ci tengo a sottolineare quanto ha ribadito lo stesso Placido in occasione del nostro incontro e cioè che vuole lavorare con gli operatori locali”. Il riferimento, come ormai noto (GUARDA INTERVISTA), è alle polemiche delle scorse settimane, quando le compagnie teatrali foggiane hanno lamentato il fatto di non essere state minimamente interpellate in merito alla nomina di un nuovo direttore artistico del Teatro Giordano. “Le polemiche – ha continuato Grassi – ci sono anche servite per spiegare bene il progetto il quale, sottolineo, non deve togliere nulla a nessuno e anzi – ha concluso, rivolgendosi al nuovo sindaco Landella – deve spingere anche la nuova amministrazione ad investire nella cultura”.

di Redazione 


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