Sessantotto anni fa i soldati dell’Armata Sovietica entrarono nel campo di  concentramento di Auschwitz svelando al mondo l’orrore dell’olocausto, della Shoah, della follia nazista di voler sterminare il popolo ebreo. Ma non solo. Perché nei lager e nei  campi di concentramento furono deportati anche oppositori  politici, omosessuali, rom, malati di mente, persone con disabilità,  testimoni di Geova. Il 27 gennaio il mondo si ferma per ricordare. Per non dimenticare, affinché eventi così drammatici non accadano mai più. In provincia di Foggia sono in programma diverse iniziative tese al ricordo e alla sensibilizzazione su quanto accade. Inoltre, non va dimenticato che a Manfredonia, nell'ex-macello comunale,  venne creato una sorta di campo di concentramento. Era un reclusorio nel  quale furono convogliati prevalentemente  antifascisti, anarchici,  sovversivi, persone genericamente pericolose  per l’ordine pubblico  ed  anche ebrei di varia nazionalità tra serbo-croati, sloveni, tedeschi e italiani provenienti dalla Liguria, Toscana, Lazio. Mentre all Isole Tremiti furono confinati quasi 800 internati, fra cui molto omosessuali.
ALBERONA - Sabato 26 gennaio, nella scuola secondaria di 1° grado di Alberona, gli orrori provocati dal tragico periodo del terrore nazifascista saranno ricordati anche attraverso la testimonianza di Pompeo Querques, cittadino alberonese che nel periodo della seconda guerra mondiale visse sulla propria pelle l’esperienza della deportazione nei campi di concentramento nazisti. 
MANFREDONIA Nella citta sipontina, dunque, per i deportati si venne a creare una situazione quasi  normale se confrontata con i famigerati campi di sterminio disseminati in Germania e Polonia. Forse perché la direzione del campo era affidata a  personale italiano, al dirigente del locale Commissariato di Polizia  coadiuvato da civili del luogo. Sul muro di quello che è stato il Campo di concentramento fascista di  Manfredonia, sarà apposta una targa commemorativa nel corso di una  cerimonia indetta alle ore 17, con la benedizione dell’arcivescovo mons. Michele Castoro e la partecipazione del Presidente della Provincia di Foggia Antonio Pepe e del Prefetto di Foggia Luisa Latella.  
FOGGIA A Foggia, invece, l'Arcigay 'Le Bigotte'  vuole ricordare anche le migliaia di vittime perseguitate durante la  Shoah per il loro orientamento sessuale. All'interno dei lager, i gay  era segnalati con un triangolo rosa, mentre le lesbiche con il triangolo  nero delle 'asociali'. Gli omosessuali affollavano i campi di  concentramento sparsi in tutta Europa, subivano umiliazioni e torture,  venivano sottoposti a brutali sperimentazioni pseudoscientifiche che li  portavano fino alla morte. Per ricordare l'Omocausto, quindi, 
domenica 27 gennaio, dalle 18.30,  in corso Vittorio Emanuele II (Isola Pedonale), si terrà  un Flash Mob e un momento di raccoglimento.
LA PROVINCIA DI FOGGIA Alla 'Giornata della Memoria', inoltre, sarà dedicato, domenica 27 gennaio, il  terzo appuntamento della rassegna 'Musica Civica'. La conversazione –  domenica alle 11.00 (ingresso ore 10.30) al Teatro Garibaldi di Lucera  con il consueto concerto-aperitivo e poi alle 18.00 (ingresso ore 17.30)  al Teatro del Fuoco di Foggia – è infatti intitolata 
'Il senso e il  significato della vita nella visione ebraica' ed è affidata a Yarona  Pinhas, scrittrice israeliana di origine eritrea e una delle massime  studiose di mistica ebraica. In stretta relazione con le parole sarà la  parte musicale affidata ai 'Mishmash & Friends' che proporranno  brani del repertorio klezmer, genere musicale delle comunità ebraiche  dell’Europa orientale, e della tradizione sefardita, oltre a brani  originali dell’ensemble ispirati alla cultura e alla tradizione musicale  strumentale e vocale ebraica.
 LA BIBLIOTECA PROVINCIALE La Biblioteca Provinciale 'La Magna Capitana', in vista della Giornata della Memoria ha operato una accurata  selezione del materiale bibliografico dedicato alla Shoa. Sarà infatti  possibile consultare gratuitamente gli elenchi dedicati ai 116 nostri  concittadini considerati per 60 anni dispersi. Un servizio reso  possibile grazie al prezioso lavoro di ricerca svolto dal veronese  Roberto Zamboni. Il 'Doc – Sezione Intercultura' metterà invece a  disposizione i testi della preziosa collana 'Diritti umani. Cultura dei  diritti e dignità della persona nell'epoca della globalizzazione'. Inoltre la Biblioteca Provinciale ha arricchito il proprio catalogo di  volumi dedicati alla tragedia dell’Olocausto e più in generale alle  altre storie di genocidi.