Stampa questa pagina

Giornata della Memoria in Prefettura: medaglie d’onore ai discendenti dei deportati foggiani

Il Prefetto: “Il sonno della ragione genera mostri”

Nel salone di rappresentanza del Palazzo di Governo, in Corso Garibaldi, questa mattina si è tenuta la cerimonia di conferimento di otto medaglie d'onore concesse dal Presidente della Repubblica ai famigliari di altrettanti cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti, tutti originari della provincia di Foggia.

CONTRASTARE OGNI FORMA DI RAZZISMO. Alla presenza del comandante provinciale dei Carabinieri, del comandante provinciale della Guardia di Finanza e del Questore, il Prefetto di Foggia Raffaele Grassi ha ricordato nella Giornata della Memoria i principali momenti dell'eccidio nazista e la immane tragedia dei campi di concentramento in cui persero la vita milioni di uomini. “È un obbligo mantenere il ricordo delle tragedie della storia – ha dichiarato Grassi durante la cerimonia – l’uomo è dotato di ragione, la ragione ci induce a ritenere che non deve affermarsi l’odio, ma l’amore. È compito di tutti contrastare con ogni forza qualsiasi forma di antisemitismo e di razzismo – ha continuato il Prefetto – ricordando sempre a se stessi che, tra generi umani, non ci sono distinzioni, ma condizioni di uguaglianza. Il sonno della ragione – ha concluso, citando il noto pittore Francisco Goya – genera mostri”.

I FAMIGLIARI. La speciale onorificenza conferita alla memoria degli otto deportati foggiani celebra il loro sacrificio attraverso il ricordo: un simbolo per far sì che questo rimanga vivo nelle coscienze, affinché nulla di quanto accaduto abbia mai più a ripetersi. Di seguito, i nomi dei famigliari intervenuti a nome dei loro discendenti insigniti delle medaglie: Giuseppe Cirimele (Cirimele), Antonio La Porta (San Marco in Lamis), Giuseppe Mario Antonio Maero (Foggia), Potito Moscato (Ascoli Satriano), Francesco Pastore (Foggia), Antonio Petrella (Deliceto), Pasquale Romano (Vieste), Giuseppe Ruberto (San Giovanni Rotondo).

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload