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Giro d'Italia, 'mossa a effetto' di Gatta: no alla corsa rosa: “Strade non sicure, per dare l'ok servono soldi dalla Regione”.

Il sindaco di Vieste, Nobiletti: “Pensi anche al Gargano, non solo ai Monti Dauni”

Il prossimo 17 maggio la nona tappa della 103esima edizione del Giro d'Italia, come annunciato ufficialmente lo scorso ottobre, giungerà a Vieste. O meglio, dovrebbe giungere. Non si può più esserne certi dopo la sortita di Nicola Gatta. Il presidente della Provincia, nei giorni scorsi, ha preso carta e penna e ha scritto agli organizzatori dicendo loro che le strade su cui dovrebbero correre i ciclisti non hanno i requisiti di sicurezza necessari e non ci sono fondi per aggiustarle. Per poi chiedere alla Regione di finanziare i lavori.

STRADE DISSESTATE. La 'mossa a effetto' del sindaco di Candela non fa una piega e serve, in un sol colpo, a puntare i riflettori sulle difficoltà finanziarie delle Province e sulla condizione disastrata delle strade della Capitanata. L'attuale situazione di stallo si è creata poco prima della fine dell'anno. Il dirigente alla viabilità ha attestato che “le strade provinciali interessate dalla manifestazione sportiva (la Strada delle Saline, la Macchia-Monte Sant'Angelo, la Mattinata-Vieste ndr) sono caratterizzate da notevoli criticità tanto che da essere soggette da tempo a limitazione della velocità di percorrenza”. Sulla scorta di tale relazione, il presidente della Provincia ha inviato una missiva informando Regione, Prefettura e la Rcs Sport, organizzatrice dell'evento, che non vi erano “i presupposti di sicurezza per il rilascio del nulla osta per lo svolgimento della suddetta manifestazione ciclistica poiché necessita effettuare lavori urgenti ed indifferibili per ripristino del piano viabile, con una provvista finanziaria di cui non si dispone”.

LA 'PALLA' ALLA REGIONE. Gatta però non si è fermato qui. L'importo che occorre è di 2,3milioni di euro e per ottenerli si è rivolto alla Regione Puglia. “La sciagurata riforma delle Province – ha ricordato – priva questo Ente di tutte quelle risorse necessarie per effettuare una adeguata manutenzione della rete viaria”. D'altra parte, il Giro d'Italia “rappresenta un importantissimo ritorno di immagine per il nostro territorio in termini sportivi, turistici ed economici e la circostanza che la stessa non possa essere autorizzata per mancata disponibilità delle risorse finanziarie sarebbe una sconfitta per un intero territorio”. Dunque, la richiesta alla Regione: “di voler valutare la possibilità di finanziare i suddetti interventi”. Un'istanza alimentata anche sul profilo Facebook: “Per il Giro d'Italia serve sinergia. Spero che la Regione, come avviene altrove, stanzi le risorse necessarie per intervenire!”.

GARGANO E MONTI DAUNI. Nella querelle si è immediatamente inserito il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, che ne ha fatto una questione territoriale. “È ormai chiaro che i fondi provinciali hanno assunto una destinazione vincolata verso i Monti Dauni – ha affondato il primo cittadino garganico - ma dimenticare il resto della Provincia ed il Gargano è un errore strategico che un Presidente della Provincia accorto non può commettere. Il danno d'immagine e di credibilità sarebbe enorme non solo per il territorio ma principalmente per la stessa istituzione provinciale. Solo tre anni fa il giro passava sulle stesse strade che oggi sarebbero non idonee. C'è qualcosa che non torna. Caro Presidente ricordati che le strade provinciali, oggi dichiarate da te non sicure, sono le strade che i tuoi cittadini e turisti percorrono quotidianamente, sono le strade più trafficate della Puglia. Caro Presidente Gatta ogni tanto volgi il tuo interesse e anche le risorse del tuo bilancio verso il mare”.

LA QUESTIONE. L'impressione, tuttavia, è che Nicola Gatta abbia voluto volare 'più in alto' interessando direttamente il governatore Michele Emiliano. Al netto delle polemiche politiche che potranno sorgere, soprattutto in vista delle elezioni regionali in programma a maggio, il presidente della Provincia ha 'approfittato' della cassa di risonanza del Giro per porre una questione: inutile spendere fondi - a patto che ci siano - per 'rattoppare le strade' in occasione della passerella del Giro se poi per il resto dell'anno la situazione è deficitaria. Se lo scopo è questo, non gli si può certo dare torto.

di Michele Gramazio


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