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"Il giro del mondo in bici" tra panzerotti e solidarietà: il foggiano Stefano La Torre termina la sua tappa in Africa

Un avventuroso viaggio in giro per il mondo in sella alla sua amata bicicletta “Ciaccanella”. Stefano La Torre, un giovane foggiano di ventisei anni con una passione sfrenata per la cucina, i viaggi e soprattutto per le persone, ha trascorso gli ultimi anni esplorando l'Europa. Armato di coraggio, lo scorso aprile ha cominciato l’impresa del giro del mondo in bicicletta, partendo dal Sudafrica: l'epica esplorazione dell'Africa è giunta a termine a fine dicembre, regalandogli un'esperienza unica e indimenticabile. Oltre undicimila chilometri percorsi in bici;, tredici nazioni diverse, sette mesi: Stefano ha dimostrato una determinazione sorprendente per un ragazzo che nella vita quotidiana non si considera un ciclista.

L'AVVENTURA. Il viaggio è iniziato il 20 aprile 2023, dopo un periodo di preparazione atletica e psicologica: "MyFriend" - il soprannome di Stefano - ha trascorso un mese di adattamento a Città del Capo prima di intraprendere il suo tour attraverso Sudafrica, Namibia, Botswana, Zambia, Mozambico, Malawi, Tanzania, Burundi, Ruanda, Uganda, Kenya, Etiopia e Gibuti. Durante questa straordinaria avventura, Stefano ha abbracciato l'ospitalità dei locali, ricambiandola con la sua “foggianità” e la sua abilità culinaria nel preparare pizze e panzerotti. Tuttavia, il viaggio non è stato privo di sfide: la rottura della sua bicicletta nel bel mezzo del deserto del Kenya, un’intossicazione alimentare, la lotta contro la malaria, una notte in carcere in Etiopia per questioni legate al visto sono soltanto alcuni degli imprevisti che Stefano ha affrontato, condividendoli con i suoi followers sul suo profilo Instagram "Stefano MyFriend". Sono tantissime le storie di un percorso su due ruote ricolmo di difficoltà ma anche di bellezza, natura incontaminata, storia e civiltà: dalle Cascate Vittoria in Zambia ai resti di Lucy - l'australopiteco più famoso al mondo - in Etiopia, le pedalate a due passi dagli elefanti nella savana del Botswana così come un forte coinvolgimento nel volontariato. Infatti l’impegno sociale di Stefano si è concretizzato in una raccolta fondi su GoFundMe che ha portato a tanti traguardi degni di nota come una donazione al St. Mary’s Hospital Lacor per i vaccini contro la malaria, l’acquisto di divise scolastiche destinate ad una scuola in Burundi, l’ottenimento di indumenti da regalare ai bambini dei villaggi incontrati lungo il suo percorso.

IL SUPPORTO. «Tutti noi nella vita abbiamo alti e bassi, come li ho avuti io in questo viaggio», ha commentato Stefano nel suo video di addio all’Africa. Ma non bisogna mai mollare: «La chiave per superare le avversità - aggiunge MyFriend - risiede nel legame umano e nell’altruismo. Infatti, ho trovato nei miei followers e nelle persone incontrate nel tragitto la forza di andare avanti». Nonostante il suo lungo viaggio in solitaria, Stefano non si è mai sentito solo: «Vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno ospitato durante il percorso e chi mi ha supportato a distanza. Un pensiero va in particolar modo ai miei responsabili della comunicazione Giuseppe Cicolella, Simone Montaruli e l'ingegnere-giornalista Francesco Ippolito ma soprattutto alla mia famiglia».

IL RITORNO. Attualmente diverse circostanze, inclusi problemi legati ai tanti conflitti presenti nelle zone attraversate, hanno spinto MyFriend a sospendere temporaneamente il suo viaggio: basti pensare che avrebbe dovuto attraversare il mar Rosso con una nave cargo mai partita, in quanto bombardata il giorno prima dalle milizie dello Yemen. Ora Stefano aspetta di riprendere al più presto il suo cammino verso l'Asia, dove lo aspettano “soli” quindicimila chilometri di viaggio: intanto il giovane foggiano sta prendendo una pausa a casa in attesa di ripartire alla scoperta di nuovi paesaggi, culture, piatti e incontri umani. Storie come quella di Stefano meritano di essere raccontate e supportate poiché mostrano come la vita possa assumere una prospettiva diversa in un continente meno condizionato da logiche prestazionali, nonostante le intimidazioni dei conflitti in corso. Il suo viaggio è un inno alla speranza, un richiamo a un mondo autentico e naturale, un'espressione di pace e positività, un’ispirazione per tanti altri ragazzi. Al momento Stefano è volato nella sua Foggia, dove ha trascorso la Vigilia di Natale - la più bella d’Italia, secondo molti - preparando panzerotti nel locale di famiglia, Pizzeria Romana 2, proprio come ha fatto negli scorsi mesi qualche chilometro più a Sud.

ACCOLTO DALLA SINDACA. Una storia che ha affascinato anche la sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo, che ha voluto incontrare La Torre a Palazzo di Città. Si è parlato delle sue avventure, dei suoi progetti e di una possibile sinergia con il Comune dauno: «Il mio obiettivo? Voglio portare Foggia in giro per il mondo - ha detto il 27enne - attraverso un viaggio che possa essere d’ispirazione per tanti altri». Sarà un percorso lunghissimo ma c’è bisogno di supporto: Stefano è alla ricerca di aziende locali che possano sostenere il suo progetto, portando il nome di Foggia in tutto il pianeta e trasformando questo viaggio in un'opportunità per aiutare le persone meno fortunate. 

IL SOSTEGNO. Per seguire il viaggio di Stefano o eventualmente per sostenere i suoi progetti benefici, questo è il suo profilo Instagram: https://www.instagram.com/stefano_myfriend/

di Redazione 


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