“Arrivo a Foggia con entusiasmo e soddisfazione. Penso di essere invidiato da molti colleghi, lavoreremo sul campo con sacrificio e passione per fissare concetti e idea di gioco. Conterò sul gruppo che per me è sacro”.
LE EMOZIONI. Sguardo teso, Gianluca Grassadonia neoallenatore del Foggia calcio, si presenta alla stampa non riuscendo a nascondere la sua emozione ma con le idee ben chiare: “Non ci ho pensato un attimo prima di accettare e l'ho fatto con entusiasmo – esordisce - con una forte determinazione perchè è un cerchio che si chiude. Sono arrivato da calciatore alle prime armi, ho avuto il piacere di esordire in serie A con Zeman e mi ritrovo da allenatore in una piazza che è un sogno di molti allenatori. Una piazza esigente ma sono certo che io e il mio staff daremo il massimo per fare bene il nostro lavoro. Sarà un percorso fatto di sacrificio e passione e contiamo di dare soddisfazioni al pubblico”.
IL GIOCO. Un campionato ad handicap con 15 punti di penalizzazione sul groppone (salvo 'sconti' in secondo grado) che Grassadonia sa già come affrontare: “Non occorrerà mai pensare alla classifica. Dovremo pensare di partire da zero punti ma subito con le idee ben chiare sul gioco da proporre. Lavoreremo sul campo, sapete che voglio che la mia squadra faccia calcio e cerchi di comandare il gioco. Non ci saranno moduli prestabiliti ma tutti i calciatori dovranno acquisire i concetti per poterli esprimere in gara”.
IL MERCATO. Si parte da una rosa già collaudata: “Confermarla – ammette Grassadonia – è una buona base da cui partire per cercare di aggiungere dei tasselli per migliorare”. Nessuna interferenza, tuttavia, con il ds Luca Nember: “Parleremo di mercato ma sono un tecnico che lascia fare. Non parlo mai di nomi. Ho chiesto calciatori duttili e il direttore conosce le caratteristiche di chi vorrei allenare”. Della rosa attuale, Grassadonia conosce Loiacono: “Ha giocato con me a Pagani quando era nelle giovanili del Bari, è cresciuto tanto”, ma soprattutto Deli: “Giocatore straordinario, deve solo incattivirsi un po' di più” e Agnelli: “Cristian è cresciuto con me, l'ho conosciuto da ragazzo. A 18 anni era già un uomo e lo ritrovo volentieri, Mi aspetto molto da lui”.
IL PUBBLICO. Infine il pubblico: “Foggia è una piazza esigente – ammette Grassadonia – ma è una piazza da sogno. Penso di essere invidiato da molti colleghi. Sono venuto qui in seconda divisione e c'era il pienone di pubblico, stessa cosa in C1 e poi l'anno scorso in B. Tifosi straordinari che possono solo darti una marcia in più. Ho fisse nella mente una foto della curva di Cesena strapiena e poi la gara in casa contro la Pro Vercelli quando quasi tutto lo stadio, compresa la tribuna, era rossonera”.