Stampa questa pagina

Guida ragionata alle cene da Natale all’Epifania

Come uscirne bene e non rovinarsi la digestione 

Le cene con amici, amici di amici e, soprattutto, parenti. Riunioni coatte di persone che per la maggior parte non vediamo esattamente da un anno. Personalità, caratteri, idee e valori talmenti differenti tra loro da darvi l’impressione che vi abbiano messi insieme in una casa gli autori del Grande Fratello, o i coordinatori del PD. Ecco una mini guida ragionata per sopravvivere ai temi da tavola più esplosivi dell’attualità. 

LE CONVERSAZIONI. Il primo tra tutti: la crisi, chi la soffre veramente non ci vuol pensare durante le feste, a introdurre questo argomento sono gli zii ricchi. Ignorateli, vogliono solo fare il bis dei paccheri che nonostante tutti i soldi che hanno non riescono a prepararsi a casa loro. Quando la conversazione prende il largo verso il tema dei migranti del mare la tendenza è quella di dividersi in fazioni nettamente contrapposte, in questo caso urge un intervento deciso del cuoco di casa per rimettere in sintonia chi sta dalla parte della fermezza ministeriale e chi all’opposto sostiene i diritti umani di chi affronta un viaggio della speranza. Si deve rischiare il tutto per tutto: “Il vero delitto sarebbe non onorare ciò che di buono il mare è capace di donarci, ignorando questa frittura di pesce che aspetta solo voi!”, è importante calcare la voce sul termine donare per restaurare il clima di festa, anche se lo sapete solo voi quanto avete pagato tutto quel pasce, ma quando avete detto “Facciamo a casa nostra!” eravate consapevoli che avreste immolato la vostra tredicesima. 

LE PAROLE. Dal 2004 è doveroso in ogni casa che si rispetti dire due paroline sullo Tsunami. Una vera disgrazia: duecentotrentamila vittime proprio il 26 di Dicembre, in pieno clima festivo, quando in molte case l’unica marea conosciuta era quella del brodo, purificatore di bagordi. Commemorarlo si deve, il rischio è di far piombare tutti a una profondità d’animo inappropriata alla maratona alimentare – i pensieri tristi sono nemici del buon appetito - il ricordo non deve durare né troppo né troppo poco. Una semplice ma abbastanza sentita considerazione convoglierà l’attenzione su un punto comune: “Meno male che nel Sud Est Asiatico non c’erano gli imprenditori e i politici italiani a dividersi gli appalti altrimenti chissà quanti altri danni ci sarebbero stati, qui ancora paghiamo la ricostruzione del post terremoto in Irpinia!” e darete il via a tutta una serie di considerazioni dalla sicura approvazione generale, che anzi favorirà anche l’apertura delle bocche al fine di smaltire le derrate di cibo rimanente. È arrivata l’ultima rata della tassa della spazzatura più conguaglio? Anche questo è un buon argomento collante, si possono passare bei momenti a confrontare virilmente l’entità dell’importo della tassa per ogni nucleo familiare, in questo caso gli zii ricchi che si troveranno a pagare di più potranno fingersi contriti nel dire: “Che disgrazia avere una casa di quattro piani e duemila metri quadri più giardino, piscina e campo da tennis. Se avessimo saputo che avremo dovuto pagare così tanto di immondizia avremmo scelto una casa normale”, sul finire della frase gli zii ricchi si guarderanno intorno perché sia chiaro cosa intendono per normale, il loro sguardo poi cadrà sull’ennesimo dolce natalizio che a casa loro non è presente in nessuno dei duemila metri quadri. 

I SACCHETTI. Se un minimo di buon senso vi è rimasto tra i denti al posto del prezzemolo non dovreste lamentarvi eccessivamente della tassa sui rifiuti, almeno non durante i cenoni che si concludono coi padroni di casa che salutano sulla porta e donano due sacchetti a ognuno dei parenti sistemati in fila come Re Magi metropolitani che anziché oro, incenso e mirra portano umido, carta e vetro. E le stagnole per i cani, naturalmente. Sì, per i cani, come no, certo. 

L'AUTORE E LO SPETTACOLO. Una versione precedente di questo articolo è all’interno del libro “I cuochi TV sono puttane” (Rogas Edizioni) di Adelmo Monachese, lo stesso autore ha scritto la commedia teatrale “Attentato al Piccolo Principe – Il nostro amore è un aereo precipitato nel deserto” che la Piccola Compagnia Impertinente porterà in scena al teatro Giordano di Foggia il 20 marzo 2019.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload