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Ho costruito la mia casa per i migranti

Un progetto per favorire l'accesso all'alloggio e l'intermediazione immobiliare

L’immagine è quella di una casa in costruzione, che prende forma, che si alza verso il cielo, con le mura solide ed un tetto che offre riparo. Perché avere una casa in cui vivere, dormire, trascorrere del tempo con la propria famiglia è un primo segnale di integrazione sociale ed economica per gli italiani, figuriamoci per i migranti, per i cittadini stranieri che ancora oggi faticano a trovare un alloggio in cui abitare. Anche se hanno un regolare permesso di soggiorno o un contratto lavorativo, Anche se hanno i soldi per pagare l’affitto e le spese di gestione della casa. Ed allora, il progetto ‘Ho costruito la mia casa’ viaggia proprio in questa direzione. Perché se da un lato punta a favorire l’incontro fra la domanda e l’offerta abitativa, superando pregiudizi e paure da parte dei proprietari degli immobili, dall’altro punta a dare risposte alloggiative a chi è costretto a vivere nei villaggi di cartone o nei casolari diroccati dislocati nella provincia di Foggia. Questo ed altro ancora, dunque, è ‘Ho costruito la mia casa’, l’iniziativa che conta sul sostegno della Prefettura di Foggia e promossa dal Consorzio Aranea grazie al finanziamento con Fondi FEI (Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini di Paesi Terzi 2007/2013) in collaborazione con diversi enti, cooperative sociali e associazioni. E di particolare importanza è l’adesione dei Comuni di Foggia e di Cerignola, due territori interessati da una nutrita presenza di cittadini migranti che non sempre trovano rifugi sicuri o delle abitazioni in affitto in cui dormire.

IL PREFETTO: MIGRANTI IN DIFICILI SITUAZIONI ABITATIVE - “Uno dei primi problemi in cui sono stata coinvolta da padre Arcangelo Maira al momento del mio arrivo in Capitanata – ha detto Maria Luisa Latella, Prefetto di Foggia – ha riguardato le difficili condizioni di vita ed abitative dei migranti che vivono in questo territorio. Ma non solo, perché ho subito registrato le lamentele da parte di diversi sindaci della provincia preoccupati per le continue tensioni sociali che si creano nei loro comuni fra gli italiani ed i migranti, causate, soprattutto, dal disagio abitativo e sociale. Noi non dobbiamo intervenire solo in un’ottica di repressione, - ha evidenziato Latella - dobbiamo lavorare per l’integrazione. E progetti come questo sono un’importante risposta”.

 

LE AZIONI DEL PROGETTO - In pratica, il progetto fa leva su tre azioni che hanno l’obiettivo di favorire l’accesso all’alloggio da parte di cittadini stranieri e delle famiglie immigrate: uno sportello mobile formato da quattro mediatori interculturali che gireranno per il Ghetto di Rignano, per l’ex-pista d’atterraggio di Borgo Mezzanone, per Tre Titoli al fine di incontrare i migranti che vivono lì accampati, informarli sul progetto, offrire orientamento e consulenza legale; avviare tre sportelli informativi per l’incontro tra domanda e offerta di alloggi a Foggia (Centro Interculturale Baobab e Acli), Cerignola (Ex-Opera) e San Severo (Art Village); costituire una ‘rete’ di strutture e alloggi sociali a San severo, 20 posti presso l’Art Village dell’Asl, a Foggia e Cerignola in due appartamenti con 10 posti, a Manfredonia presso Casa Scalabrini con 10 posti, per un totale di 40 posti letto.

PREVENUTI VERSO I MIGRANTI – “Nei confronti dei migranti che vogliono affittare una casa c’è ancora un forte senso di pregiudizio da parte dei proprietari degli immobili che non si fidano di loro proprio perché sono stranieri – ha rilevato Domenico Lamarca, coordinatore del progetto - . Il lavoro degli sportelli, dunque, sarà proprio quello di favorire l’intermediazione immobiliare e magari accompagnare i migranti in tutta la fase della documentazione, magari individuando anche possibili canali di accesso al credito”. L’ospitalità negli alloggi sociali, invece, avrà una durata non superiore ai quattro mesi, proprio “per dare modo a tutti i migranti che ne hanno bisogno di poter usufruire di questo servizio, ma anche perché ci auguriamo che con un casa in cui stare sicuri per un po’ di tempo i migranti riescano con maggiore serenità a trovare un lavoro, ad integrarsi”. Tra i requisiti necessari per poter accedere agli alloggi il possesso del permesso di soggiorno. Il progetto, il cui termine è fissato per il 30 giugno 2013, si rivolge in modo specifico ai cittadini provenienti dai Paesi Terzi.

di Redazione 


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