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I 5 stelle bocciano il Consiglio comunale: “Eletti personaggi che sono lì da 20 anni”

Nessun accordo politico per il ballottaggio

Sono soddisfatti del 7% conseguito, ma ammettono che il risultato è frutto anche delle “vicissitudini interne” al gruppo foggiano.
LA RIFLESSIONE. Il Movimento 5 Stelle analizza la tornata elettorale del 25 maggio, la prima con i grillini impegnati nella competizione per il rinnovo del Consiglio comunale di Foggia. “Le elezioni comunali – spiegano gli attivisti del Movimento Cinque stelle - si sono svolte in un clima competitivo che ci vedeva penalizzati in partenza per le note vicissitudini interne. Vicende che hanno solo scalfito parzialmente la nostra lista, infatti il risultato del 7 %, concretizzato in seimila voti in una competizione molto frazionata con 25 liste e oltre 750 candidati, uno ogni 100 votanti, ci rende particolarmente soddisfatti, portando il nostro candidato sindaco in consiglio comunale, obiettivo primario della nostra campagna”.
“NON SCHIERATI”. Deposto nel cassetto, per ora, il #vinciamonoi, “il Movimento 5 Stelle con i suoi attivisti, in linea con i suoi principi e nella sua totale trasparenza e coerenza in questa successiva tornata per il ballottaggio, non si schiera con nessuno dei contendenti”. Un proposito che era stato già evidenziato dal candidato sindaco, Vincenzo Rizzi (LEGGI: "NON CREDO ALLA POLITICA DEL MENO PEGGIO"): non c’è stata, dunque, alcuna volontà di apparentamento o, soprattutto, accordo politico né con Marasco né con Landella.
CONSIGLIERI DA VENT’ANNI. E a proposito dell’esito delle urne, il Movimento 5 Stelle non fa mistero di una diffidenza rispetto ad alcuni neo (anzi, vecchi) consiglieri: “Il Movimento presterà molta attenzione all’operato della prossima giunta affinché i cittadini siano correttamente informati, soprattutto alla luce dei risultati elettorali: si constata la rielezione di personaggi che nel Palazzo di città girano anche da oltre un ventennio, che con il loro operato, e non, hanno portato la città in un degrado inverosimile, con connivenze affaristiche opinabili, con una gestione della cosa pubblica, non a favore dei cittadini, ma a proprio uso e consumo”.

di Redazione 


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