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"I conti non tornano", il progetto della Fondazione Buon Samaritano per le vittime di usura e racket IL VIDEO

E’ stato presentato ufficialmente "I conti non tornano", il progetto della Fondazione Antiusura Buon Samaritano che consiste nella costituzione di gruppi di lavoro per la presa in carico delle vittime di usura e di estorsione, intervenendo sotto ogni aspetto: psicologico, legale, giuridico e finanziario. (IN FONDO ALL'ARTICOLO IL VIDEO INTEGRALE)

IL FINANZIAMENTO. Il progetto avrà come partner Confindustria Foggia ed è stato finanziato per un importo di 170mila euro in risposta all’Avviso del PON Legalità FESR FSE 2014/2020 – Asse 4 – Azione 4.2.2 “azioni di prevenzione e contrasto ai fenomeni del racket e dell’usura”.

COINVOLGERE PIU’ ATTORI SOCIALI. Il progetto s’inserisce in una strategia di “forte attenzione” al territorio che vede l’impegno deciso delle istituzioni, in risposta all’allarme lanciato più volte nelle relazioni della DIA, dal Prefetto, dal Procuratore e dai massimi vertici delle forze dell’ordine che, spesso, hanno evidenziato l’importanza dell’integrazione delle attività di prevenzione ed il coinvolgimento di più attori sociali in affiancamento alle attività investigative e di repressione. La crisi attuale, causata dalla pandemia, espone ulteriormente il tessuto economico alle manovre di avvicinamento della criminalità organizzata, alle minacce, alle intimidazioni e alla concreta difficoltà di riuscire a liberarsi dalla stretta degli usurai e degli estorsori in assenza di specifici supporti, di natura legale, psicologica, commerciale.

I DATI. Nel 2020 sono state 284 le vittime di usura e 255 le persone soggiogate dal racket delle estorsioni che hanno avuto il coraggio di denunciare i propri aguzzini. Fenomeni criminosi sempre più allarmanti che lo Stato contrasta e combatte sempre più con fermezza e decisione.

LA PRESENTAZIONE. Alla conferenza stampa hanno partecipato l'Arcivescovo della Diocesi di Foggia-Bovino Mons. Vincenzo Pelvi, il presidente della Fondazione Pippo Cavaliere, il vice presidente di Confindustria Alfonso De Pellegrino, la project manager Daniela Eronia e il fondatore di Daruma Sergio Maddalena.

IL PRESIDENTE. "Ragioniamo sulla costruzione di un sistema di governance - ha detto il presidente Pippo Cavaliere -. È un lavoro di squadra. Tutte le persone che si rivolgeranno sia alla Fondazione che a Confindustria saranno accolte con supporto psicologico, legale e commerciale. Tutte le persone che si sentono sole perché hanno denunciato, inoltre, riceveranno una visita nelle loro aziende e nelle loro case da parte di professionisti, con il supporto della Prefettura“.

L'ARCIVESCOVO. "Noi appoggiamo il servizio della Fondazione - ha dichiarato Mons. Pelvi - e incoraggiamo questa lungimirante collaborazione con Confindustria. Siamo scossi dalla pandemia ma non possiamo non guardare ad un orizzonte più sereno, è bello interessarsi di coloro che sono in difficoltà e non abituarsi a voltare lo sguardo. La nostra città ha bisogno di progetti come quello che  lanciando, dove tutti si accolgono reciprocamente. E' importante sapere che non è un progetto fatto con l'intelligenza fredda ma che apre il cuore, perchè ognuno vuole prendersi cura di coloro che sono impoveriti, che provano vergogna anche a chiedere un sostegno e un aiuto".

La presentazione del progetto

di Redazione 


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