Ancora una attività di largo raggio promossa dal Comando Provinciale Carabinieri di Foggia. Questa volta, gli ottanta militari sono stati impegnati nel week-end elettorale, con un permeante servizio di controllo del territorio che ha fruttato
10 arresti (di cui 9 in flagranza di reato) e uno in esecuzione
di
un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per
un cerignolano ritenuto responsabile di rapina in banca perpetrata ad Apricena.
FURTO AL DEPOSITO DELLE FERROVIE. I carabinieri della Compagnia di Foggia hanno tratto in arresto un 18enne di origine macedone domiciliato al campo nomadi di Borgo Arpinova, trovato in possesso 60 fermagli in ferro per attacchi traversa-rotaie asportati dal deposito Ferrovie dello Stato al Rione Martucci, a Foggia. Il ragazzo, in compagnia di un minore deferito alla compente autorità giudiziaria è stato notato dai carabinieri uscire dal deposito ferroviario con un borsone vistosamente pesante. Insospettiti i due sono stati fermati e controllati e, all’interno del borsone, i carabinieri hanno accertato la presenza dei fermagli illecitamente asportati. Il materiale oggetto di furto è stato restituito ad un rappresentante delle Ferrovie dello Stato.
SORPESI CON FILI DELLA LINEA TELECOM. Due cittadini macedoni, rispettivamente di 25 e 21 anni, entrambi domiciliati al campo nomadi di Borgo Arpinova, sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria dai carabinieri della compagnia di Foggia perché trovati in possesso di 100 kg di cavi di rame proveniente dalle linee Telecom. Ad attirare l’attenzione dei Carabinieri la targa macedone e un certo stato di disagio dei due controllati che, all’interno del cofano, avevano ammassato i fili di rame. Per giustificarne il possesso hanno riferito di averlo avuto da un connazionale in “tentata vendita” ma non essendo riusciti a “piazzarlo” lo stavano cercando per restituirglielo.
FURTO ALL’ACQUEDOTTO PUGLIESE. Sono tre cittadini di origine rumena, di 26, 27 e 34 anni, e sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Manfredonia perché ritenuti responsabili di furto aggravato ai danni di una struttura dell’Acquedotto Pugliese in località “Mezzanelle” del comune sipontino. Tutto è partito dopo che un dipendente dell’acquedotto, recandosi al lavoro, si è visto la strada sbarrata da un veicolo. Richiesto, l’intervento dei carabinieri, lo stesso ha notato che la porta d’accesso al centro era stata forzata così come la porta di accesso ad una struttura che contiene le cisterne per la gestione delle acque. Inutile il tentativo di fuga dei tre uomini: il sopralluogo ha consentito di accertare che per più giorni qualcuno si era introdotto nella struttura e aveva divelto le finestre in alluminio anodizzato, sfilato cavi di rame ed altro materiale ferroso (tombini palificazioni, barre in alluminio utilizzate come passamano).