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I pugliesi non spendono e crescono i risparmi

Studio di Confartigianato: a Foggia il dato relativo ai depositi è cresciuto del 3,4 per cento

I pugliesi non spendono. E crescono i risparmi. Aumentano, infatti, i depositi bancari in Puglia: oltre 51 miliardi di euro, custoditi sotto forma o di conti correnti o di buoni fruttiferi o di certificati di deposito o di assegni bancari interni o di depositi cauzionali costituiti da terzi. E’ quanto emerge da un report del Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia.
I pugliesi non spendono. E crescono i risparmi. Aumentano, infatti, i depositi bancari in Puglia: oltre 51 miliardi di euro, custoditi sotto forma o di conti correnti o di buoni fruttiferi o di certificati di deposito o di assegni bancari interni o di depositi cauzionali costituiti da terzi. E’ quanto emerge da un report del Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia.
OLTRE DUE MILIARDI. In un anno, da gennaio 2012 a gennaio scorso, i depositi sono cresciuti del 4,8 per cento. Una percentuale in controtendenza rispetto ad altre regioni italiane, dove la capacità di accumulare risparmio si è ridotta a causa dell’acuirsi della crisi. In Puglia, da 48 miliardi 717 milioni di euro si sale a 51 miliardi 41 milioni. L’incremento è di due miliardi 324 milioni.
IL DATO DI FOGGIA. Foggia il dato relativo ai depositi è cresciuto del 3,4 per cento (da 7,7 miliardi a poco più di 8) e corrisponde al 15,7 per cento del dato pugliese.
LE CIFRE. In dettaglio, l’88,2 per cento appartiene alle famiglie (45 miliardi), il 7,8 per cento alle imprese (3,9 miliardi), appena l’1,9 per cento alle amministrazioni pubbliche (964 milioni), lo 0,9 per cento alle istituzioni senza scopo di lucro (473 milioni) e lo 0,5 per cento a società finanziarie (237 milioni).
 
In particolare, i risparmi delle famiglie (consumatrici e produttrici) sono aumentati del 7 per cento (da 42 a 45 miliardi). Il dato è senz’altro da interpretare: le possibili spiegazioni vanno ricercate nell’incertezza economica che ha frenato gli acquisti e gli investimenti, nonché nella maggiore preoccupazione per l’introduzione di nuove imposte e tasse.
LE CAUSE. In particolare, i risparmi delle famiglie (consumatrici e produttrici) sono aumentati del 7 per cento (da 42 a 45 miliardi). Il dato è senz’altro da interpretare: le possibili spiegazioni vanno ricercate nell’incertezza economica che ha frenato gli acquisti e gli investimenti, nonché nella maggiore preoccupazione per l’introduzione di nuove imposte e tasse.

di Redazione 


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